Valerio Bianchini

Valerio Bianchini

Tra i tanti addetti ai lavori presenti al PalaRossini per l’All Star Game, non è passato inosservato uno dei decani degli allenatori italiani ovvero Valerio Bianchini. Il coach guarda oltre l’All Star Game ai tanti problemi del basket italiano.

“Una cornice molto bella, emozionante – dice Bianchini riferendosi alla manifestazione anconetana – è incoraggiante perché significa che la gente ha ancora voglia di basket nonostante il livello non sia un granché e anche oggi è stato evidente. Orma si abusa del tiro da tre, purtroppo questo ormai è diventato un fatto patologico. Però è stato interessante osservare questi nuovi volti per la Nazionale, ci sono molti ragazzi interessanti”.

Proprio a partire dai giovani azzurri, il “Vate” rilancia la proposta di un campionato ad hoc nel quale possano crescere. “Di materiale umano ce n’è – conferma Bianchini – c’è bisogno di istituire un campionato nel quale questi ragazzi possano avere responsabilità e che li prepari al successivo sbarco in serie A”.

Il basket italiano ha bisogno di rilanciarsi. Ma senza soldi non è facile. Per questo, sottolinea Bianchini, è necessario che chi guida il movimento partorisca qualche idea. L’input lanciato da Petrucci con la tv del basket 24 ore su 24 può essere un punto di partenza, ma non può bastare. “C’è bisogno di idee – continua il coach – il basket si è fondato per anni sul mecenatismo, finché ci sono stati i soldi andava tutto bene. Ora che non è più così, bisogna rimboccarsi le maniche ed inventarsi qualcosa. Pensare al marketing è fondamentale, così come ripensare ai vivai. E anche ripensare la serie A, perché così non funziona”.