Micah Downs alla prima convincente prestazione in bianconero: 16 in 33' (Fonte Juvecaserta Basket Official, foto Buco)

Micah Downs  (Fonte Juvecaserta Basket Official, foto Buco)

Soffrendo e faticando, la Pasta Reggia Caserta si tira quasi fuori dalla lotta salvezza. Si è sudato sette camicie ma alla fine i bianconeri fanno loro la sfida con la Obiettivo Lavoro Bologna per 69-65 allontanando ulteriormente la zona retrocessione. Gli emiliani, ancora a seggo di vittorie lontano dall’Unipol Arena, ci hanno provato e sono arrivati ad un metro dal traguardo in avanti, dominando a rimbalzo e facendosi spingere da un Rod Odom in serata di grazia da 18 punti e 14 carambole, ma alla fine è mancata l’esperienza, quella del leader Allan Ray ancora l’ombra di sè. Sono ben 24 le palle perse della Obiettivo Lavoro che penalizza oltremodo l’operato di Valli e rimettendo in gara una Juve apparsa un po’ imbambolata nel corso del match, sospinta da Dario Hunt e da un preziosissimo Micah Downs nel finale.

Ma la Virtus ha impugnato le armi sin dalla palla a due. Non trovando il bandolo della matassa nel pitturato apre subito il campo con il tiro da tre punti: cinque dei primi sei canestri dei viaggianti, mai vincenti quest’anno lontani dalla Unipol Arena, sono con i piedi dietro l’arco, pareggiando così la sfuriata iniziale di Micah Downs. Diventa così più facile trovare spazi nell’area colorata e mettere in partita, o almeno provare a farlo, Dexter Pittman che risponde a corrente alternata. Con un Ray ancora lontano dalla migliore condizione deve essere Rod Odom a vestire i panni dl leader, mettendosi le calamite sulle mani e attraendo ogni rimbalzo. Sono sue 9 delle 24 carambole che permettono alla Virtus di stravincere il confronto a rimbalzo e di restare in linea di galleggiamento per 17 minuti. Effettivamente la Juve, senza Metreveli infortunatosi in mattinata, sembra un po’ imprecisa, senza quel sangue agli occhi che l’ha sempre caratterizzata, adeguandosi a ciò che concede la difesa avversaria e sparacchiando da tre punti nel secondo parziale (0/7), ma in tre minuti torna a galla l’atletismo di Hunt che quasi da solo costruisce il primo break della gara che spinge la Juve sul 40-33 del 20’.

(Foto Savino Paolella 2015)

(Foto Savino Paolella 2015)

La Juve si è svegliata dunque. Nemmeno per sogno, perché il terzo quarto è targato esclusivamente Virtus. La squadra di Valli gioca una pallacanestro fatta di letture semplici ma efficaci contro la sonnecchiante difesa casertana permettendo a tutti gli effettivi di marcare punti a referto. Dall’altra parte il compito è semplicissimo con una Pasta Reggia avara di soluzioni offensive: tiri da tre scriteriati si alternano a penetrazioni uno contro tutti, così facendo arrivano solo pochi punti e con un break di 7-18 (3-15 nei primi sette minuti) Bologna va meritatamente in vantaggio. Dopo aver non-giocato il terzo parziale Caserta non ci sta e si rimette a macinare gioco con un Hunt da sballo, ma ogni volta che è chiamata al sorpasso si rivela imprecisa ai liberi; Bologna a questo punto ci crede e con un Rod Odom caldissimo riesce a tenere testa ai bianconeri arrivando avanti di una lunghezza con un solo minuto da giocare. Che sarà caotico oltremodo. Siva ha due occasioni per consegnare il vantaggio ai bianconeri ma prima si fa stoppare per poi sbagliare un tiro aperto dall’arco; con 35’’ sul cronometro Bologna potrebbe mettere la gara in ghiaccio ma Ray incombe in una palla persa, la numero 24 della gara, che stravolge di nuovo gli scenari. Downs sceglie dunque di prendersi la Juve sulle spalle andando dentro e offrendo a Gaddefors la palla, poi sfruttata, del sorpasso per il 67-65. La Virtus ha un’altra opportunità con 6’’ da giocare ma Micah Downs, ancora lui, firma la sua gara con la stoppata decisiva e con i liberi che fissano il punteggio finale.

Pasta Reggia Caserta – Obiettivo Lavoro Bologna 69-65 (24-211, 40-33, 47-51)

Caserta: 22/43 da 2, 5/23 da tre. Downs e Hunt 17 punti, tre giocatori a 9. Rimbalzi 25 (Hunt 8), assist 18 (Siva 10)

Bologna: 16/36 da 2, 10/26 da 3. Odom 18, Mazzola e Pittman 10. Rimbalzi 49 (Odom 14), assist 14 (Vitali 5)

Pasta Reggia Caserta

Dario HUNT - foto Alessio Musolino 2016Micah Downs 7,5: Gioca praticamente il primo e ultimo quarto, ma è decisivo. All’inizio è l’unico che riesce a segnare in maniera continuativa per la Juve, nel finale invece si carica tutta Caserta sulle spalle offrendo a Gaddefors la palla del sorpasso e blindando la vittoria con la stoppata su Vitali.

Peyton Siva 6,5: Il play di Seattle ci ha abituato a ben altre prestazioni. Anche lui va ad intermittenza: quando accende la luce è da sogno, quando la spegne, come nel terzo parziale, la squadra va in netta crisi. Brutta prova al tiro (solo 4/11) ma i suoi 10 assist li porta comunque a casa. E lo stesso vale per il plus/minus: con lui in campo, la Juve vince di 10 lunghezze. Un caso?

Dario Hunt 7,5: Se la Juve è rimasta in piedi per tutta la gara grandi meriti vanno al lungo ex Capo d’Orlando. Per alcuni tratti diventa immarcabile e segna punti importantissimi per la Pasta Reggia; stravince, come all’andata, il confronto diretto con Pittman ed è l’unico a fare la voce grossa a rimbalzo.

Daniele Cinciarini 6+: Al rientro dall’infortunio alla schiena il miglior realizzatore italiano di questo campionato fa un po’ di fatica per la mancanza di condizione. Non riesce ad essere lucido in alcune scelte di tiro, ma riesce ad essere comunque importante, recuperando ben cinque palloni.

Salvatore Iovinella NE

Bobby Jones 5,5: Prova incolore la sua. Dovrebbe farsi sentire di più sotto le plance vista l’assenza di Metreveli ma preferisce allargarsi per il tiro, non trovando fortuna. Eppure quando si butta dentro colleziona tanti falli subiti. Meno prezioso del solito.

Viktor Gaddefors 7: Dopo il grande spavento che ha fatto passare a tutta la città il soldatino riprende il suo posto, sgomitando e prendendosi tutto quello che gli passa dalle mani. E alla fine il caso vuole che il pallone del sorpasso definitivo debba essere spinto da lui nel canestro. Il caso, o il destino. Bentornato Viktor.

Andrea Ghiacci NE

Marco Giuri 6: Cerca di dare il solito apporto di energia alla causa, riuscendoci a tratti. Fa un buon lavoro sugli esterni bolognesi, senza eccedere.

Nika Metreveli NE

Tommaso Ingrosso NE

Coach Sandro Dell’Agnello 7: I due punti sono arrivati ma Sandrokan non è felicissimo. Il suo pensiero è per il terzo quarto da incubo dei suoi, poi per la vittoria. Sa bene che ancora nulla è deciso e non si può allentare così la corda.

Obiettivo Lavoro Bologna

(Foto Savino Paolella 2015)

(Foto Savino Paolella 2015)

Dexter Pittman 6: Non era nelle migliori condizioni per competere. Ci mette un po’ a prendere il ritmo del match ma risulta importante per i buoni momenti della Obiettivo Lavoro con il suo lavoro sotto le plance. Parzialmente salvato dall’infortunio, ma ora Bologna ha bisogno di un leader che deve essere lui.

Michele Vitali 6,5: Ci mette una grinta ed un coraggio da leoni in ogni cosa che fa. Sarà per i malumori che ha lasciato a Caserta quando se ne è andato, ma gioca ogni secondo con il sangue agli occhi. E rischia quasi di deciderla con una grande stoppata su Siva con annesso recupero e deragliamento sulla panchina. Prova a prendersi il tiro del pari, ma Downs lo cancella.

Roberto Vercellino NE

Gino Cuccarolo NE

Abdul Gaddy 6-: Oggi non è la giornata ideale per i playmaker. Combina qualcosa, ma non riesce ad essere un elemento imprescindibile per la gara bolognese. Per molti minuti viene supportato dall’esperienza di Ray, ha le sue fiammate ma più rare del solito

Simone Fontecchio 6: Importante nel terzo quarto quando Bologna prova a prendere il largo, con la sua energia dalla panchina mette in difficoltà gli esterni casertani. Vuole prendersi delle responsabilità, forse anche troppe: sono sei le palle perse dal classe ‘95

Valerio Mazzola 6,5: Caserta è una delle sue vittime preferite e lo dimostra ancora una volta. Impreciso al tiro, ma ci mette tanta sostanza. E alla fine chiude con una doppia doppia da 10+10

Kenny Hasbrouck 5: Si salva poco della sua prova. Una tripla e nient’altro. Con un Ray ancora sulla via del recupero dovrebbe essere l’esterno di riferimento.

Rod Odom 7,5: Se un giocatore che fa della voglia una delle sue grandi qualità centra le prime giocate, diventa difficile fermarlo. E così è andata con lui, una delle note liete della stagione Virtus: diventa il faro bolognese nei due quarti centrali e gioca una partita sontuosa, da 18+14. Un incubo per gli avversari, è mancata solo la vittoria

Allan Ray 5: Lontanissimo dalla condizione fisica ideale. Entra in campo, fa il ragionatore, ma non riesce ad imporsi nei minuti finali quando la Virtus ha bisogno di lui. E alla fine ripaga con una sanguinosissima palla persa a 14’’ dalla fine.

Coach Giorgio Valli 6: Orgoglioso della prova dei suoi ragazzi, può prendere il meglio per la lotta salvezza e infondere fiducia ai suoi giocatori. Sperando che la condizione dei suoi uomini di punta possa migliorare.