Pasta Reggia Caserta

Carleton Scott, tra i migliori ieri sera nonostante un infortunio alla testa (Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Carleton Scott, tra i migliori ieri sera nonostante un infortunio alla testa (Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Marco Mordente 7: Ogni volta che metteva il piede sul parquet arrivavano sonori fischi da parte del Palamaggiò. Il capitano risponde allora… da capitano: difesa sugli esterni e tante piccole cose utili in attacco per far girare la squadra, arrivando in doppia cifra per la terza volta in stagione. Trasformando così i fischi in applausi.

Henry Domercant NE

Michele Antonutti 7: L’ex Reggio Emilia continua ad essere un uomo determinante per la banda di Esposito. Sgomita tanto sotto le plance dannandosi l’anima a rimbalzo ed è sempre un pericolo con il suo tiro. L’apoteosi nel terzo quarto, quando rimpiazza Scott e inanella sette punti, fondamentali per contenere il ritorno di Venezia e per festeggiare la sua gara numero 350 in massima serie.

Enrico Vadi NE

Michele Vitali 6,5: Il numero 13 era uno di quelli che doveva essere chiamato al riscatto dopo le ultime prove più che incolori. Fa una partita come lui sa fare, di costanza ad intelligenza. Aspetta che i palloni vengano a lui e non il contrario, con le percentuali che ne beneficiano; bravo nell’ultimo quarto a buttarsi dentro con costanza pescando i falli avversari valevoli per i viaggi in lunetta. Bentornato.

Claudio Tommasini 6: La solita prova del numero 14: un mano in regia per alleggerire Moore, fa quel che può sugli esterni avversari. Il tiro da fuori non gli entra ma distribuisce quattro assist, senza demeritare.

Andrea Michelori 6,5: Con il ginocchio scricchiolante coach Esposito deve dosarlo: il gladiatore gioca solo due minuti in cui è importantissimo, con due punti ed un assist al bacio per la tripla di Mordente.

Lorenzo Capuano 6: Il quasi diciottenne proveniente dal vivaio della Stella Azzurra viene premiato da Esposito per gli sforzi in allenamento e si toglie lo sfizio di debuttare in massima serie. Non tocca un pallone nel minuto che disputa, ma il ragazzo va spronato: adesso tocca a lui dimostrare di poter stare fra i grandi.

Ronald Moore 8: Dopo una stagione travagliata, in cui è stato spesso uno dei capri espiatori della stagione della Juve, ricorda a tutti perché lo scorso anno era il playmaker di una squadra che ha sfiorato i playoff. Se i compagni si muovono non ha problemi a metterli in ritmo; fa impazzire sia Stone che Ruzzier con i suoi innumerevoli cambi di velocità e dà sempre una mano a rimbalzo. La rivincita è servita.

Amedeo Tessitori 6,5: Finalmente un po’ di grinta da parte del numero 32. Si porta a casa il ferro in un paio di occasioni e mostra un po’ del suo arsenale offensivo. Si fa sentire anche contro i lunghi avversari: ecco perché Sassari si era interessata a lui.

Carleton Scott 7,5: Comunque vada la stagione, non si potrà dire nulla sul suo operato. Ci mette sempre tutto in ogni cosa che fa, in attacco che in difesa. Annulla Peric con una facilità impressionante, nemmeno una botta alla testa lo blocca, rientrando nel finale con una vistosa fasciatura. Il cuore della Juve batte anche grazie a gente come lui.

Dejan Ivanov 7,5: Il bulgaro è sempre un fattore lì sotto. Sposta gli avversari a dovere, è un pericolo costante con la sua doppia dimensione offensiva. Sbaglierà un paio di appoggi di troppo ma porta alla causa per l’ennesima volta una prova positiva.

Coach Enzo Esposito 7,5: Ecco l’altro cuore pulsante dei bianconeri. Chiamato ad una impresa difficilissima, lui ci mette rabbia, impegno e dedizione alla causa, facendo risorgere per l’ennesima volta la Juve  in quella che può essere l’ultima chiamata. C’è la possibilità che la sua missione fallisca, è vero. Ma almeno con lui la squadra ha avuto modo di crederci, fino alla fine

Reyer Venezia

Hrvoje Perić al tiro (2015 Foto Alessio Brandolini)

Hrvoje Perić al tiro (2015 Foto Alessio Brandolini)

Julyan Stone 5: Gioca da playmaker, ma in fondo fa pochino da quel ruolo. Parte spesso dall’arco, tagliando il campo e sfruttando il suo fisico, riuscendoci solamente a tratti. Ha un solo momento in cui prende la partita per mano, poi sparisce nei meandri della brutta prova veneziana.

Hrvoje Peric 5: Partita letteralmente cannata anche per lui. Il croato va per la quarta volta in stagione sotto la doppia cifra, annullato da un Carleton Scott indemoniato. Quando c’è bisogno di lui non riesce a prendersi le sue responsabilità.

Phil Goss 5,5: La solita macchina da tiro. Ma oltre quello non lascia tanto spazio ad altro, rimanendo quasi superfluo ai fini della partita. Doveva essere uno degli spauracchi della difesa casertana, ma diventa praticamente inosservato speciale, non riuscendo a tirare fuori i suoi.

Thomas Tinsley NE

Jarrius Jackson 5,5: Abulico per buona parte della partita. L’ex Napoli non dimostra a quelli che potevano essere i suoi compagni di squadra che poteva essere l’uomo della provvidenza. O almeno, ci riesce colo con due bombe nell’ultimo parziale. Per il resto vaga per il campo senza meta.

Michele Ruzzier 6: Solo quattro punti, ma almeno ha spirito e voglia di combattere. Si aggrappa con le unghie e con i denti ai pantaloncini di Ron Moore seppur è costretto a leggergli la targa numerose volte. Ma guarda un po’, con lui in regia il plus/minus è di +7, e allora un paio di domande te le poni…

Tomas Ress 5: Dalla tua esperienza ti aspetti molto di più. Che sia lui, uno che ha vinto tanti scudetti con Siena, a suonare la carica nel momento di massima difficoltà. Non ci riesce, anzi si ricorda di lui per aver, seppur involontariamente, quasi distrutto il cranio del povero Scott…

Benjamin Ortner 6,5: Va bene l’espulsione per i nervi tesissimi, ma è l’unico a dare il solito apporto alla causa. Da bravo soldato fa legna sotto le plance ed è l’unico che riesce a mettere costantemente in crisi i lunghi avversari. Con la sua espulsione Venezia alza bandiera bianca; peccato per aver macchiato la sua gara così e con un gestaccio rivolto a un tifoso casertano arrivato dietro di lui a insultarlo. Capiamo il momento, ma si è sempre giocatori professionisti, certe cose devi pur aspettartele.

Spencer Nelson 6: La sua visione di gioco si accende a intermittenza, così come la gara della Reyer. Sembra l’unico che può rimettere la gara sui binari giusti ma Recalcati lo impiega pochino, chiudendo a 8 punti in 16 minuti.

Jeff Viggiano 4: Ha giocato? Davvero?

Marco Ceron 4: Vedi sopra.

Deividas Dulkys 6-: Si mette a fare il suo lavoro dall’arco e ci riesce pure in alcuni frangenti, con due bombe sigla l’unico vantaggio veneziano nell’arco del match. Poi si spegne assieme ai suoi compagni.

Coach Charlie Recalcati 5,5: Il suo cambiare vorticosamente giocatori già nel primo quarto fa capire che vedeva le cose non andare nel verso giusto. Non riesce a svegliare i giocatori prima dell’intervallo, tradito dai suoi migliori uomini, e fa mea culpa in sala stampa.