Milano-BolognaIniziano stasera i playoff della Serie A, e subito con in campo i campioni in carica, chiamati a ripetersi per non concludere in maniera totalmente fallimentare una stagione che finora ha mostrato pochi alti e molti bassi. Persi i primi due trofei stagionali, Supercoppa e Coppa Italia, entrambi contro Sassari, e fallito l’obiettivo europeo con l’eliminazione dalle Top 16 di Eurolega, all’EA7 rimane solo lo scudetto al termine di un campionato finora letteralmente dominato.

Milano infatti ha perso solo quattro partite in stagione, di cui due a primo posto già matematicamente acquisito. Ma se da una parte la superiorità milanese è evidente dal punto di vista della profondità e della qualità del roster, dall’altra i playoff sono tutta un’altra musica rispetto alla stagione regolare, come dimostrato un anno fa dalla stessa Milano, costretta a sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio su Pistoia in gara 5 del primo turno. Bologna arriverà a Milano senza niente da perdere, mentre la pressione sarà tutta sulle spalle dei giocatori dell’Olimpia, alcuni dei quali, nonostante esperienza e pedigree, hanno più volte dimostrato in stagione di non gestire proprio al meglio certe situazioni.

Luca Banchi lo sa, sa che i playoff sono una spinosa questione che poco ha a che vedere con la prima parte della stagione, e forse per questo mette quasi le mani avanti dichiarando che «Bologna potrà trovare risorse anche superiori a quelle che ha sulla carta. È una squadra completa, che è riuscita a essere molto continua durante la stagione, e sono sicuro che potrà darci del filo da torcere, soprattutto in trasferta: andare a vincere a Bologna non sarà né facile né scontato».

L’EA7 dovrà evitare i finali tirati, in cui tutto può succedere, e cercare di sfruttare al meglio le proprie armi: la maggiore fisicità in praticamente ogni ruolo, un Samardo Samuels immarcabile per i pariruolo bolognesi, il talento offensivo di Brooks e la leadership di Gentile e Hackett.