Umana Venezia – Happy Casa Brindisi 73– 67 (18-8; 16-22; 16-13; 23-24)
Pesaro – continua ad essere vincente la Reyer dell’era De Raffaele che conquista la prima Coppa Italia della sua storia. Brindisi ha lottato fino alla fine, ma è stata costretta ad inseguire dall’inizio alla fine tradita da Brown, Stone e Sutton. Come l’anno scorso, la squadra di Frank Vitucci si ferma in finale, mentre ad esultare è Venezia che ha saputo bloccare l’attacco brindisino attraverso la sua difesa dura e fisica. Watt ha giganteggiato sotto i tabelloni, ma tutti i giocatori dell’Umana hanno portato il loro mattoncino, da Bramos a Tonut (premiato come migliore difensore della competizione), da Mazzola a Daye, che ha segnato i canestri decisivi ed è stato l’MPV di queste Final Eight.
Cronaca: la tensione della finale si fa sentire e i primi tre minuti di gioco sono da film horror. Dopo un complessivo 0 su 8 da parte di entrambe le squadre, Tonut sblocca la partita e da quel momento la Reyer piazza un parziale da 15 – 2 che dà subito un chiaro indirizzo al match. Brindisi non trova mai la via del canestro con Stone e Martin che sbagliano pure delle facili schiacciate. Per provare a rompere la maledizione, Vitucci manda in campo Sutton, ma l’Happy Casa continua a segnare con il contagocce: 18 – 8 dopo dieci minuti di gioco. Venezia mantiene il controllo del match tenendo basso il ritmo, ma non riesce a dare una vera spallata. Il primo giocatore di Brindisi a suonare la sveglia è Zanelli, poi si iscrive al match anche Banks e lo scarto tra le due squadre comincia a ridursi. Il capocannoniere del campionato sfrutta i tanti tiri liberi concessi dalla dura e fisica difesa dell’Umana. All’intervallo il tabellone dice 34 – 30 e per Brindisi è un affare essere solamente a quattro lunghezze di distacco. Dopo un primo tempo sornione, Daye inizia a macinare punti e Venezia ritrova il vantaggio in doppia cifra (43 – 33). Vitucci dà minuti di riposo a Banks ed è una fiammata di un nervoso Sutton a ridare ossigeno all’Happy Casa. 50 – 43 al 30esimo. Campogrande lotta come un leone, ma ogni tentativo di rimonta viene ricacciato via dalle triple di Daye e Tonut, mentre sotto canestro Watt fa il dominatore con punti, rimbalzi e stoppate. Brindisi non si vuole però arrendere e arriva a -4 (65 – 61), dopo una schiacciata di Martin. Per l’ennesima volta si erige ad eroe Daye che nel momento di maggiore difficoltà mette la tripla che piega definitivamente Brindisi. Gli ultimi assalti disperati di Banks vanno a vuoto e la Reyer può festeggiare. Finisce 73 – 67.