Sergio Scariolo

Lo sconfitto Scariolo arriva in sala stampa visibimente deluso per il risultato ma riconosce la bravura degli avversari
“E’ stata una partita tirata che si è risolta su piccoli episodi di classe individuale o di contatto. Noi abbiamo colpevolmente regalato il primo quarto poi abbiamo iniziato a giocare con personalità e con coraggio, senza timori reverenziali e ce la siamo giocata fino in fondo. Il risultato non fa contenti né noi né i miei giocatori.
Da questa sconfitta dobbiamo sapere imparare. Se capiamo le cose importanti fatte, possiamo crescere e competere e i oso che possiamo farlo. Credo continueremo a crescere, anche con la piccola grande incazzatura del non esssere riusciti a vincere”.

Voi avete dominato a rimbalzo, mentre loro hanno avuto alte percentuali al tiro. E’ questa la chiave di lettura?
“Ad inizio gara abbiamo provato ad andare dentro ma non abbiamo trovato risultato, allora siamo andati a giocare più sul perimetro, cercando di portare il loro lunghi loro dentro per farlo chiudere e poi facendo riuscire la palla. Alla fine alcune grandi giocate di Andersen e Mc Calebb ci hanno costretto alla sconfitta”.
I fischi degli ultimi minuti, il fallo di Fotsis e i cinque secondi in attacco quanto hanno pesato?
“In una partita punto a punto sono situazioni importanti ma a caldo non voglio commentare, voglio rivederle con più tranquillità, una tranquillità che in questo momento non posso avere”.
Sei soddisfatto dall’uscita degli ultimi due timeout?
“Si perché loro avevano pochi falli e dovevamo cercare di mandarli in bonus. Poi una volta che sono arrivati in bonus, perderla cosi fa male”.
Sui 5 secondi, l’attacco non aveva ancora sfruttato il palleggio. E’ stato un fischio prematuro?
“Preferisco prima rivedere le immagini e comunque bisogna congratularsi con gli avversari.
Io sono arrivato adesso e parto da zero, voglio farmi la mia idea sulle cose e voglio farmele a mente fredda”.
Con un Bremer così avete trovato la quadratura del cerchio?
“Abbiam giocato senza Mancinelli e con Hairston che ha finito la benzina perche tanto utilizzato, ci serviva un giocatore cosi, con la partenza di Danilo abbiamo dovuto ristrutturarci e ora voglio vedere la squadra al completo e sana poi fare le considerazioni come si fa quando si inizia un progetto”.
Bouroussis bocciato o in quel momento servivano altri giocatori?
“Con giocatori che giocano lontano da canestro come Andersen prima provi ad attaccarli dentro, poi visto che era in giornata abbiamo dovuto giocate con una strutturazione diversa
Il possesso a 0.1 secondi dallo scadere del quarto è stato disegnato così o non ha funzionato qualcosa?
“Credo che il cronometro sia stato fermato in ritardo. Io sostenevo comunque che quello fosse un tap-in e noi avevamo disegnato quello. Per me quello era un canestro al volo e senza mettere i piedi per terra. Prima pero voglio rivedere bene le immagini”.
Uno degli aspetti positivi di queste giornate è stato Melli
“Noi abbiamo due giocatori che spero Simone inizi a considerare per la Nazionale, stanno giocando minuti ed essendo giovani a volte vanno bene a volte meno bene ma noi crediamo in loro. Soprattutto Gentile ha avuto tantissimo spazio e abbiamo anche pagato un po’ la cosa. L’idea di portare Gentile adesso è quello di fargli commettere gli errori di apprendistato ora e non il prossimo anno quando potrà dare un contributo più positivo”.

Simone Pianigiani

Pianigiani parla della vittoria e di come la squadra abbia saputo fare la partita

“La realtà è che la partita l’abbiamo fatta noi, perché siamo andati su di 18. Dopo abbiamo costruito ma raccolto poco perché abbiamo perso palloni e mancato alcuni canestri. Nel secondo quarto abbiamo  sbagliato tiri buoni e li abbiamo rimessi in partita, ci siamo innervositi e abbiamo iniziato a giocare male.
Milano ha cambiato la strutturazione del quintetto e siamo andati in affanno, poi quando siamo andati punto a punto ci son stati emotività ed episodi a indirizzare la gara.
Quando Milano è andata avanti poteva essere una mazzata ma siamo stati lucidi a dar palla sotto a Lavrinovic e Andersen e riuscendo a difendere con attenzione. La vittoria è meritata, di due punti ma con buona gestione degli ultimi tiri anche se poi poteva succedere di tutto. Devo dire bravi ai miei per come hanno giocato prima e saputo soffrire dopo. E’ mancato forse un po’ il contributo da chi ha giocato meno,  dalla panchina”.
Questa partita ha aggiunto qualcosa sulla tua considerazione su Milano, possono essere loro la vostra vera antagonista?
“La mia considerazione per Milano è sempre stata alta, perché hanno giocatori di talento, un grande staff tecnico e una grande società alle spalle. Ora hanno anche trovato la formula giusta, giocando molto più aperti ed è difficile difendere su di loro rispetto ad ottobre quando andavano anche gli esterni andavano in post basso. Non dimentichiamoci però di Cantù che anche in Europa sta lottando per i quarti.
La cosa sbagliata che si può fare per una squadra come la nostra è pensare a una sola avversaria. Tutte le squadre ai playoff miglioreranno, ma anche noi saremo diversi, con rotazioni più sfruttabili”.
Negli ultimi 3 minuti e mezzo Mc Calebb ha preso in mano la partita. Negli ultimi 2 anni l’hai trovato cresciuto come leadership?
“Si perché in una partita come oggi in cui ha esitato un po’, una volta tendeva ad intristirsi mentre ora non perde la fiducia e fa le sue giocate indipendentemente dallo stato d’animo. Ma questa è una prerogativa di tutta la squadra”.
Lavrinovic e Andersen insieme sono una coppia che conferma di essere importante.
“Sì. Oggi è stato anche un rischio perché Milano ha abbassato il quintetto e noi mettendo Lavrinovic su Fotsis ci siamo esposti, ma avevamo deciso di andare dentro e ci siamo riusciti.
Dobbiamo però esser più bravi ad andar in lunetta quando ci troviamo contro giocatori come Melli oggi, su cui avevamo un vantaggio. Per noi questo è ancora difficile perché in Italia pochi usano post basso mentre in Europa son più frequenti e noi stiamo cercando di abituarci a sfruttare questa situazione”.
Quando pensi che Lavrinovic troverà la condizione ottimale?
“Lui avrebbe bisogno di un paio di settimane di lavoro, ma adesso c’è bisogno di lui e il calendario costringe a valutare di volta in volta il suo utilizzo”.
Moss incollato ad Hairston è un dettaglio o un dettaglio importante?
“Un dettaglio importante. All’inizio volevo mettere Thornton per mettere Moss su Bremer, pensandolo sempre in campo, poi cambiare la gestione e mettere un piccolo su Bremer e Moss su Hairston. Credo comunque che tutta la squadra abbia difeso bene e l’unico errore alla fine è stato sul canestro e fallo di Rocca che poteva costarci caro”.