Walter Hodge (Foto R.Caruso 2015)

Walter Hodge (Foto R.Caruso 2015)

Altro finale al cardiopalma al Palamaggiò, ma per la terza volta in quattro gare è la squadra ospite a portarsi la vittoria a casa. Questa volta è la Acqua Vitasnella Cantù, al secondo successo consecutivo dopo l’avvento di Gerasimenko, a portarsi a casa lo scalpo della Pasta Reggia per 71-73 in una partita tirata, tanto tirata. Nella sfida tra due playmaker di classe la spunta il debuttante Walter Hodge, autore di 20 punti, 4 assist e calma nei momenti topici, quello che è mancato al dirimpettaio Peyton Siva; ma a far mettere la freccia ai brianzoli ci ha pensato Brad Heslip: nullo per quasi tre quarti, con 10 punti in 12 minuti ha alzato la potenzialità offensiva del quintetto di Corbani mandando la difesa avversaria nel pallone. La Juve, con le rotazioni limitate dopo l’addio di Amoroso, non è riuscita a correre come le piace tanto perdendo ben 17 palloni nell’arco della gara e ha sofferto enormemente nell’attaccare il ferro. I padroni di casa hanno aggredito la partita sin dalla palla a due costringendo gli avversari ad inseguire. Tutto merito di Peyton Siva che nel secondo quarto fa a fette la difesa canturina e regala a Cinciarini e compagni tiri da tre punti da segnare ad occhi chiusi, valevoli per il massimo vantaggio bianconero sul 36-27. Ma i problemi nel pitturato sono enormi. Berggren domina in difesa con cinque stoppate e i compagni sporcano ogni penetrazione avversaria, permettendo alla Vitasnella di tornare sotto in pochi minuti con le qualità di Walter Hodge e di un LaQuinton Ross carichissimo dopo le ultime voci sul suo conto. Gli ultimi dieci minuti sono una vera guerra, dalla quale Cantù pesca dal mazzo la carta Heslip, quasi come averla tenuta nascosta per i minuti che contavano. I brianzoli non riescono a chiudere i conti, dovendo sudare freddo fino alla fine. Negli ultimi due minuti Siva e compagni hanno più e più possibilità per ribaltare il punteggio fermandosi prima sulle braccia di Berggren e per due volte sul ferro: la prima quando Cinciarini fallisce la tripla del +1 a 10’’ dal termine, la seconda quando Siva manda per aria un pallone facendosi toccare da Hodge, all’unica leggerezza della sua gara. Ma la fortuna non arride alla Juve, e Cantù può sorridere ancora, sapendo che in questa stagione le squadre campane le portano fortuna.

Pasta Reggia Caserta

Micah Downs 6+: Dopo un mese e più di attesa il nativo di Kirkland è tornato in forma. Il suo atletismo è utile in tante occasione per rompere la difesa avversaria. Dall’altra parte ci mette le buone e le cattive con Abass riuscendo a limitarlo; quando l’avversario è Ross le cose si complicano…

Peyton Siva 5,5: 13 punti ed otto assist per il playmaker. Nel secondo tempo è veramente irreale, fa quel che vuole con la palla in mano e smazza cinque cioccolatini in un amen. Ma dopo aver compiuto il terzo fallo il numero 3 esce dal match, facendosi prendere dalla frenesia e sbattendo contro i lunghi avversari, vedendosi negata ogni possibilità di pick’n’roll con Hunt. Hodge gli dà una lezione di sangue freddo.

Dario Hunt 6: L’atleticissimo lungo non demerita fino in fondo. In difesa fa sempre la parte della roccia, portandosi a casa 9 dei 14 rimbalzi totali; ma i problemi arrivano in attacco, dove mostra tutti i suoi limiti quando non riceve in situazione dinamica.

Daniele Cinciarini 6,5: Alla fine in attacco è sempre lui a comandare. Ha licenza di bombardare e lo fa ogni volta che vuole, forzando anche un po’ troppo. Ma fino a che è l’unico che in attacco può colpire con costanza dall’arco, gli viene concesso tutto…Anche l’ultimo tiro, che sbatte sul ferro.

Bobby Jones 5: Inesistente è dire poco. Sembra svogliato, che vada ad un’andatura tutta sua, stonando con la squadra. Cattura sette rimbalzi ma per il resto non dà significato alla sua gara.

Viktor Gaddefors 7: Con le rotazioni ancora più corte deve far sentire il suo peso specifico anche in attacco, e ci riesce all’inizio e alla fine della gara, mettendoci anche faccia tosta e tanta garra. Ma lo svedese non sconfigge il demone Cantù: otto sconfitte in otto apparizioni contro i brianzoli.

Andrea Ghiacci 6: Tre minuti di difesa.

Marco Giuri 5: Oggi il classe ’88 delude. La solita grinta non basta per portare un mattone sostanzioso alla gara.

Acqua Vitasnella Cantù

Jared Berggren 7: Il classic lungo che occupa tanto spazio e che segna da sotto canestro. In più, un tempismo perfetto per stoppare. La sua presenza e le sue cinque cancellature cambiano il volto del match.

Awudu Abass 6: Quando innesca le quattro ruote motrici è inarrestabile. Ma lo fa solo ad inizio gara: Cantù preferisce non correre ed il capitano si trova a ricoprire un ruolo meno centrale.

Brad Hesip 6: Ventotto minuti di nulla. Ma gli ultimi dodici fa mettere la freccia a Cantù con tre bombe di fila.

LaQuinton Ross 7: Caserta lo scorso anno gli ha portato bei ricordi, come la salvezza all’ultima giornata. E anche oggi, stuzzicato dalle voci di un suo taglio e facilitato dall’assenza di Amoroso, tira fuori una gara da primo della classe. Inarrestabile, quando vuole…

Ruben Zugno SV: Cinque minuti per far rifiatare i compagni

Jakub Wojciechovski 6: Un grande impatto nel primo parziale con quattro punti e due stoppate. Poi Ross e Berggren fanno quello che vogliono e Corbani non ha più bisogno di lui.

Luca Cesana SV: Il ragazzo va a casa con un gran mal di testa, quando Siva ha volute scherzarlo con I suoi palleggi…

Amedeo Tessitori 5: Tanta forza fisica sotto canestro, ma movimenti proprio pochi. I miglioramenti stentano ad arrivare, e gli anni sono 21: ragazzo, è il momento di diventare grandi.

Kenny Hasbrouck 5: Litiga con il ferro, non riuscendo a far sua la partita.

Walter Hodge 7: Questo qui giocava tranquillamente in Eurolega, segnando anche tanto. E nella sua avventura a Cantù sembra voler fare la stessa cosa.  Segna quando gli aggrada, rischia solo alla fine sul fallo su Siva ma è l’unica macchia su una grande prova.