Quinton Hosley, assolutamente immarcabile

EA7 Emporio Armani Milano – Banco Sardegna Sassari 71-81
(19-28, 14-13, 20-22, 18-18)

MILANO – È Quinton Hosley il grande protagonista dell’impresa di Sassari, che espugna il Forum pur con Travis Diener seduto in panchina per 40 minuti e raggiunge proprio i milanesi (e Bologna) al secondo posto in classifica, alle spalle di Siena.
Sulla scia della discreta prova in Eurolega contro Kazan, Milano inizia forte nel primo quarto, con Mancinelli e Cook a confezionare i primi quattro punti, e dando la palla sotto a Bourousis per il 10-6 dopo tre minuti e mezzo. Poco dopo Fotsis segna il 12-8, e lì l’attacco di Milano si blocca, con Sassari ad approfittarne e a ribaltare il risultato segnando nove punti di fila con Diener, Easley e Pinton (12-17). Nel frattempo rientra Malik Hairston dopo un mese e mezzo, al posto di un Mancinelli colpevole di due palle perse consecutive. Fotsis riaccorcia a -3, Hosley e Cook mettono una tripla a testa e Rocca segna il 19-22, che alla fine del primo quarto diventerà 19-28 grazie a un altro mini-parziale propiziato dall’incontenibile Hosley, Pinton e due liberi di Plisnic.
Il parziale di Sassari continua nel secondo quarto, con Metreveli che infila due canestri di fila intervallati da due liberi di Gentile (21-32). Ci prova Bremer con quattro punti in fila (25-32) e poi, dopo una tripla di Devecchi, ci prova anche Gentile, che segna altri due liberi e un bel canestro in coast to coast dopo aver strappato il rimbalzo in difesa (29-35 a 3.40 dall’intervallo). Sacchetti chiama timeout e i risultati si vedono: Easley segna due canestri e riporta i suoi a +10 a 2 minuti dall’intervallo; Bremer riaccorcia a -8, Diener risponde e Gentile fa lo stesso. Nell’ultimo minuto, però, una buona difesa di Melli su Hosley viene sprecata da Bourousis, che sbaglia l’apertura per Gentile; Sassari rende il favore a Milano, commettendo fallo in attacco, ma nell’ultima azione la bella penetrazione di Bremer viene sputata dal ferro. Si va quindi all’intervallo sul risultato di 33-41, in una partita fino a questo momento a corrente alternata ma controllata piuttosto agevolmente dalla squadra sarda, con Milano che, nel secondo quarto, ha avuto punti solo da Gentile e Bremer, spesso con tiri forzati o comunque con azioni personali.

L’Olimpia non può affidarsi esclusivamente a JR Bremer

Nella ripresa la musica sembra un po’ cambiare, con l’Olimpia che serve spesso Bourousis sotto canestro, come nel primo quarto, costruendo un parziale di 6-2 che riporta i padroni di casa a -4 (39-43 dopo due minuti). Ma due canestri di Plisnic e Hosley e due liberi di Easley riportano il divario in doppia cifra (39-49); Malik Hairston trova il primo canestro post-infortunio nel modo che gli è più consono, ovvero schiacciando, ma poco dopo viene fischiato un quarto fallo a dir poco dubbio a Bourousis, costretto a uscire per Rocca. Milano torna a faticare a trovare la via del canestro, trovando punti sporadicamente con un tap-in di Fotsis e qualche iniziativa di Bremer. Dopo un canestro dell’americano, Giachetti ruba palla dopo la rimessa dal fondo ma sbaglia da solo l’appoggio a canestro del potenziale -6. Sembra quasi il “via” per Quinton Hosley, che si scatena con 10 punti in fila, portando i suoi a +12 (51-63).
Il quarto periodo si apre con un break di 6-0 per Milano targato Gentile-Rocca (59-63), ma è un fuoco di paglia: Sassari replica con una tripla di Pinton, due liberi di Diener e un canestro al volo di Hosley per il nuovo +11. L’Olimpia non dà il minimo segnale di ripresa, affidandosi quasi esclusivamente a iniziative di Bremer in attacco. A 4:30 dal termine ancora Hosley segna il +13, poi però Rocca fa 2/2 dalla linea e Gentile mette una tripla che potrebbe capovolgere le sorti dell’incontro. Il condizionale, però, rimane tale, perché Sassari continua a far punti e il tempo passa: a un minuto e mezzo dalla fine Bremer mette due liberi per il nuovo -8, ma è ancora il monumentale Hosley a segnare i punti della sicurezza per Sassari, fissando il punteggio finale sul 71-81.
Dopo i tenui segnali di ripresa di mercoledì in coppa contro Kazan, Milano torna a fare un passo indietro (se non di più), subendo per quasi tutta la durata della gara contro un Banco Sardegna privo, tra l’altor, del suo playmaker titolare. Ancora una volta si è vista una passività inaccettabile in difesa e un attacco immobile, affidato esclusivamente alle iniziative personali di Cook (pessimo) o Bremer (molto meglio, ma non può comunque fare tutto lui). Il secondo quarto è l’emblema di questo stato di cose: come detto, tutti i punti segnati sono arrivati da Bremer e Gentile, che tende sempre più spesso a iniziare e concludere da solo l’azione dopo aver preso il rimbalzo in difesa, con risultati a dir poco alterni. Ma, al di là del fatto che spesso le sue conclusioni forzate finiscano ben lontane dal canestro, è l’atteggiamento che non va bene, un’attitudine da salvatore della patria che non fa bene né alla squadra né al prosieguo della sua (appena iniziata) carriera.

MVP: Senza nessun dubbio Quinton Hosley, che segna in apertura di gara e poi, dopo essersi preso il secondo quarto come “pausa”, si scatena nella ripresa con 10 punti in fila al termine del terzo quarto e i canestri decisivi nell’ultimo periodo. Chiude con 31 punti (12/20 al tiro), 6 rimbalzi, 2 recuperi e 2 assist, per 32 di valutazione.

WVP: Milano ha perso 19 palloni, di cui 5 per colpa di Cook. E se la squadra non gira e il tuo play titolare, ovvero colui che dovrebbe impostare l’azione, è il primo per palle perse (e tutte per forzature o decisioni errate), è facile fare due più due. In più, spesso disastroso in difesa, normalmente suo punto di forza, soprattutto contro Diener.