Dopo due anni l’azienda di Monte San Giusto lascia il basket per concentrarsi sui mercati esteri: “Il basket è stata una scelta importante. Ci ha dato molto, ma – spiega Emanuele Fabicredo che anche noi abbiamo dato tanto alla Sutor. Ora è tempo di cambiare. Ci saranno forze nuove”.

Emanuele Fabi

MONTEGRANARO – La Sutor non si chiamerà più Fabi Shoes. Il consiglio di amministrazione dell’azienda di Monte San Giusto si è espresso all’unanimità: “Non rinnoviamo la sponsorizzazione alla Sutor basket Montegranaro”.

Una scelta inaspettata che ha colto di sorpresa il mondo della pallacanestro e di Montegranaro: “Ho dormito male questa notte” commenta a caldo Emanuele Fabi, il volto pubblico di una famiglia discreta.

“Abbiamo discusso a lungo, il cda è iniziato alle 18 e abbiamo parlato fino alle 21. Era una discussione aperta, nessuno è arrivato prevenuto. Ma alla fine abbiamo fatto altre scelte di mercato decidendo di investire in mercati esteri: America e Cina in primis”.

L’azienda lascia il basket, lascia la Sutor che ora dovrà cercare e in fretta un nuovo direttore generale e un nuovo sponsor. Il futuro è tutt’altro che roseo.

Decisione sofferta quella della famiglia che due anni fa sposò il progetto Sutor “decidendo sempre all’unanimità” Emanuele Fabi entra nel dettaglio: “Siamo una azienda con 370 dipendenti che fino a oggi non ha mai licenziato nessuno e questo anche perché abbiamo sempre fatto gli investimenti giusti. Il basket è stata una scelta importante due anni fa. Ci ha dato molto, ma credo che anche noi abbiamo dato tanto alla Sutor. Ora è tempo di cambiare. Ci saranno forze nuove. Quando arrivammo noi sembrava che non ci fossero chance per i gialloblù, e invece. Ci vuole fiducia, io sono una persona ottimista”.

Chissà quanto ottimismo girerà tra le vie di Montegranaro mentre la notizia si propagherà. Chi potrebbe entrare? “Non saprei, magari – suggerisce Fabi – sarà proprio ‘Insieme per la Sutor’ a diventare il main sponsor, ma prima dobbiamo trasformarci in consorzio. È una idea, vedremo”.

Emanuele rimarrà nell’associazione e promette impegno: “Con Dino (Pizzuti ndr) stiamo lavorando per farlo crescere. L’impegno mio personale sarà massimo per allargare il numero di imprenditori”.

Hanno pesato gli scarsi risultati sportivi? “Assolutamente no. Nello sport si sa che si può perdere. E alla fine, se arrivi secondo o terzultimo poco cambia, sempre uno vince. La nostra scelta di non rinnovare il 2+1 è dovuta a pure logiche di mercato. Ci tengo a ribadirlo per non far passare un messaggio sbagliato. Siamo legati alla Sutor e resteremo legati, ma l’azienda ora ha altre priorità, altre esigenze. Resteremo tifosi e chissà che fra un anno o due non si riallaccino i rapporti e la Fabi Shoes trni a vestire le canotte della squadra del nostro territorio”.

Escono come sono entrati i Fabi dal mondo della pallacanestro: in silenzio, senza alzare la voce, senza cercare vetrine. Suona la sirena a Montegranaro, la partita è finita. Ora bisogna lavorare davvero non solo sul passato, i debiti, ma anche sul futuro, il budget. Ma i calzaturieri sono famosi per la capacità di concentrazione e di risoluzione dei problemi. Non resta che sperare nel classico “lotteremo, vinceremo, resteremo in serie A”.


Raffaele Vitali www.laprovinciadifermo.com