campo[1]Caserta – Tanto batticuore al Palamaggiò. Davanti ad un palazzetto gremito l’EA7 Armani Milano riesce a battere la Pasta Reggia Caserta per 77-81, in una partita piena di emozioni e con tanti capovolgimenti di fronte. I bianconeri partono forte ma si fanno rimontare nel secondo parziale, poi a gara praticamente in ghiaccio il cuore e la voglia della Juve riesce quasi a riaprire i giochi. Juve punita dai 23 punti di Langford, che nel terzo quarto fa voltare completamente l’inerzia diventando l’amico del cuore della lunetta, e dai falli: Roberts, il migliore dei suoi, estromesso dalle quattro penalità proprio nell’esplosione di Langford ha pesato tanto sull’economia della gara.

Caserta: Vitali, Brooks, Moore, Roberts, Hannah

Milano: Gentile, Melli, Langford, Samuels, Jerrels

Si comincia a ritmi altissimi, la Juve comincia ad usare il tiro da fuori venendo premiata da Roberts ed Hannah, Gentile e Jerrels fanno rimanere incollati i biancorossi dopo tre minuti. Si fa fatica a cercare i rispettivi lunghi ed è Chris Roberts a fare la partita; il 23 si inventa prodigi in penetrazione ( 9 punti dopo 10’) e gli ospiti iniziano a spaurirsi; la schiacciata di Moore infiamma il palazzetto e Caserta viaggia sul +10 al 7’ (18-8). Banchi opta per David Moss sulle tracce di Roberts, l’americano inventa anche per i compagni (tripla di Scott) e i bianconeri chiudono meritatamente in vantaggio il primo parziale 22-14. Hannah e Jerrells, i due play, sono entrambi in panchina con due falli.

L’EA7 prova a metterla sul piano difensivo confondendo le idee ai casertani. Cinque punti consecutivi di Melli (compresa una schiacciata a rimorchio su penetrazione di Jerrels) ed un gancio di Wallace significano un break di 0-7 in tre minuti, Molin opta per il time out. La zona di Banchi manda fuori giri la Juve che insiste troppo con il tiro dall’angolo e ancora Wallace le regala il primo vantaggio al 14’. Prova la stessa carta anche Molin, ma le rotazioni non vanno per il meglio e Milano allarga la forbice colpendo da fuori (26-33 al 17’) Rientra Tommasini e al momento opportuno Moore ( con un canestro ed un recupero pazzesco) e Roberts cacciano il coniglio dal cilindro: la Juve è sotto di tre al 20’ sul 32-35, dopo un secondo parziale da incubo a livello offensivo (solo 10 punti e tre canestri dal campo)

La Juve torna con le idee ben assestate. Hannah torna lucido e assiste Brooks (cinque in due minuti e mezzo) per la volante, break travolgente di 8-2 in due minuti ed è nuovo vantaggio per i bianconeri sul 42-37. La troppa energia però fa brutti scherzi, traducibili in problemi di falli: due flopping di Vitali e Roberts (dubbi) portano il 23 a quattro falli estromettendolo dalla fase calda della gara, mentre Hannah torna troppo spregiudicato nelle sue invenzioni. Ma Brooks è on fire, riporta i suoi sul pari e serve a Moore il piazzato del 49-47 al 27’. Oramai è partita vera, Langford, fin qui l’ombra di se’ stesso, è estremamente intelligente nel buttarsi dentro e tenere i suoi in linea di galleggiamento, nell’ultimo minuto arrivano un antisportivo a Scott e un tecnico alla panchina tirati fuori quasi dal nulla, continua a segnare solo il 23 con la tripla sulla sirena: +6 Milano all’ultima sirena (54-60)

Wallace mette la tripla del +9, ma diventa il momento di Hannah: cinque punti in fila e Caserta mai doma a -4 (59-63). Ma entra per milano a variabile impazzita Haynes: sei punti consecutivi ed una rubata sanguinosa su passaggio per Moore portano l’EA7 sul +10 con Molin che chiama time out (61-71). Rientra Roberts che dà una scossa all’attacco bianconero, ma Milano non ne risente con la tripla di Moss e la schiacciata di Haynes per il 64-76. La Pasta Reggia allora va di cuore ed orgoglio con Mordente e Moore, il capitano segna da tre punti il -6 a 80’’ dalla chiusura, Hannah prova a replicare in transizione ma non è fortunato a 50’’. Quando sembra chiusa, Roberts mette una tripla impossibile e Hannah recupera un pallone sulla rimessa e regala a Mordente il -2 a 7’’ dalla fine. Da vecchi volponi quali sono, Milano non si fa sorprendere: palla a Langford e due punti in banca, finisce così una gara palpitante dal quale anche la Juve esce vincitrice, conquistando l’affetto dei 4300 del Palamaggiò e le certezze che quest’anno le cose possono filare per il verso giusto.

MVP: Keith Langford. Il numero 23 si conferma un fuoriclasse. Capisce le difficoltà casertane nel tenerlo in penetrazione e si guadagna miriadi di falli nel terzo quarto, approfittando anche della permissività arbitrale. All’ultimo possesso quella palla doveva per forza andare a lui e non ha tradito le attese. Dieci minuti in cui domina a mani basse.

LVP: Andrea Michelori. Solo nove minuti in mezzo al campo, in ci prova ad incidere con quattro rimbalzi offensivi. Ma preso nella stretta di Samuels e Wallace non riesce a rendersi utile come dovrebbe.

Pasta Reggia Caserta – EA7 Armani Milano 77-81 (22-14, 10-21, 22-25, 23-21)

Caserta: Roberts 17, Moore 14, Brooks 12. Rimbalzi: Moore 14. Assist: Hannah 4

Milano: Langford 23, Samuels e Wallace 11. Rimbalzi: Moss 7. Assist: Moss e Langford 3