LENOVO CANTU’

Scekic Sv

Smith 6- Segna un canestro prezioso, ma commette anche due infrazioni di passi in 7 minuti

Leunen 6,5 Quello che dice il tabellino: 5 soli punti, 6 palle perse, ma anche 6 rimbalzi. Quello che il tabellino non dice: partita cerebrale (per forza..), grande visione, un paio di assistenze deliziose, molto deliziose.. Scalda i muscoli e il fosforo per gara 5: aveva già capito che sarà la partita determinante. Mica si chiama The Brain per niente..

Mazzarino 6+ Tiene il campo per 29 minuti, con grande orgoglio e spirito di servizio. Meno efficace offensivamente di martedì, perde spesso l’avversario sulle accelerazioni difensive. Ma averne, di giocatori e persone come il Capitano..

Brooks 6,5 Carlo Perotti ha ragione: a referto non ci va, la grande difesa del Filosofo, la preziosa palla recuperata nel finale.. I punti sono 7, frutto di un 3 su 5 da due. I suoi mezzi, tecnici ed atletici, ancora inesplorati. Lo ribadiamo.

Tyus 8  Da triste è diventato gioioso. Da timido è diventato prepotente, ma con eleganza, specie quando affonda con prepotenza il pallone nel cesto. Ieri sera il Dean Martin del Pitturato ha messo il frac, il farfallino, le scarpe buone ed ha preso in mano il match: 16 punti i  29 minuti, 9 rimbalzi, 1 stoppata ad altezza siderale.. Welcome  back, Dean..

Tabu 5,5 Segna una tripla importante,  ma commette troppi falli (specie nel finale)

Joe Ragland, l'uomo con gli attributi d'acciaio

Joe Ragland, l’uomo con gli attributi d’acciaio

Ragland 8,5 Dialogo tra il Poeta Guerriero ed il nuovo play di Cantù: ‘Joe, guarda in alto. Quella maglia appesa  è di Pierluigi Marzorati. Quegli stendardi, un  po’ ingialliti, sono le coppe e i trofei di questa società gloriosa, che è storia del basket. Tu  cosa vuoi fare, il protagonista o la comparsa?’Risposta: ‘Coach, sono nato quando il Pierlo era sul viale del tramonto, ma ho studiato. Stasera ci penso io, don’t worry and relax yourself’. Gioco, partita, incontro: 5 su 6 dall’arco e tanti, tanti coglioni messi in campo. Coglioni di granito.

Aradori 7 Lo chiamano, e lui risponde ‘Presente’. Gli Eagles lo acclamano, il popolo di Cantù gli riconosce le doti del leader. Pietro Aradori, il Grande. Adesso andiamo a Sassari, Pietro, e tu ci prendi per  mano sino alla vittoria.. D’accordo??

(Foto Savino Paolella © 2012)

O Piero Aradori/ o Pietro Aradori(foto S. Paolella © 2012) sai perché tu non segnavi mai? A Cantù più forte tu sarai…

 

Cusin 6 E’ rientrato, fisicamente e mentalmente. E va bene così

Mancinelli 6,5 Ci mette sudore, grinta e fatica, 4 punti e 5 rimbalzi. Dal sacrificio passa  la strada verso la sua piena risurrezione..

Andrea Trinchieri, il Poeta Guerriero: 10 e lode Torniamo indietro di 1mese, magari dopo Biella. Non c’era più alcuna speranza,  nulla di positivo. In 1 mese questa squadra è stata trasformata, rivoltata, rinvigorita. Il coach ha dovuto subire angherie (verbali) di ogni tipo, critiche molto spesso ingiuste. Ha replicato da par suo, dispiegando sul campo soldati e pedine nella più eccitante ed efficace delle maniere. In più, sfoggia ancora una volta la consueta prestazione dialettica da leader assoluto, indiscusso, di esegesi ed analisi del cesto. Le battute sugli apparecchi per cardiopatici, e la  non meno brillante (ma non  colta) battuta sulla partita ‘metodo champenoise’, entreranno negli annali. Voi pensate che abbia pensato di perdere  nel finale, anche solo per un istante? Vi sbagliate. Era tutto previsto, anche il tiro della disperazione di Bootsy. E’ la comunione ideale del Coach con  gli Dei del basket. E poi, tu che leggi, magari vorresti cacciarlo. Sai che ti dico, lettore infedele, parafrasando il grande Gianni Brera? Ma va a scoa’ el mar da la Brianza…

 

BANCO DI SARDEGNA

 

Sani Becirovic, del Califfato di Jugoslavia (foto anteprima di Salvatore Madau 2013)

Sani Becirovic, del Califfato di Jugoslavia (foto anteprima di Salvatore Madau 2013)

Becirovic 7,5  T’aspetti una bomba da 8 metri, e penetra. T’aspetti un rimbalzo offensivo, ma ti colpisce dall’arco. T’aspetti che le gambe lo limitino, e ti brucia con un passaggio o una visione. Sani Becirovic, pezzo pregiato dell’aristocrazia cestistica jugoslava. Perché così si chiamava la sua terra, quando nacque: Jugoslavia.

De Vecchi 5,5 Generoso, ma poco efficace

Thornton 7-  Non tramonta mai, il sole, sul regno di questo straordinario campione. Che eleganza, che gesti. Nel primo quarto piazza un canestro dall’angolo alla Lebron James, a 1 metro e mezzo dalla nostra postazione, si gira e dice col pensiero: ‘Ehi Provera, tu sei quello del Poeta Guerriero? E come cazzo lo chiameresti, allora, uno che segna cose del genere?’. Campione, Bootsy. Lo chiamo campione.

Ignerski 5 ‘Sì, da lui m’aspettavo di più’, dice Meo in conferenza stampa. E dice tutto

Travis Diener 6 Prima dell’inizio si accomoda in panchina, davanti a noi. Osserviamo con attenzione questo piccolo uomo, che in giacca e cravatta sembrerebbe un perfetto funzionario di Poste Italiane. Ma da dove diamine l’estrae, quella classe e quella grinta? Anche in partite come quella di ieri, da 2 punti in quasi 20 minuti. Ma distribuisce anche 9 assist, oltre ad  uno scarico da poesia del basket  nel finale, quando dopo una penetrazione  vede (come sa fare solo lui) Gordon sull’angolo.

Sacchetti 6,5 18 minuti di presenza preziosa, con un’altra bomba glaciale insaccata dagli spogliatoi o quasi. Ha sempre un ghigno simil beffardo. Ma non è ironia, è il ‘pride’ derivante dall’essere sangue del sangue di Meo Sacchetti

Drake Diener 5   Con 6 soli punti e 5 soli tiri in 28 minuti, rimane parecchio ai margini del gioco. Ma subisce anche 5 falli. Molto meno brillante del solito.

Gordon 6,5 Meno impulsivo dell’andata,  nonostante il brutto fallo antisportivo sanzionatogli. 13 punti, 9 rimbalzi, efficacia persino dalla lunga distanza: ha sicuramente dato fiato a Tony Easley, che riposava in panca.

 Vanuzzo 5 Poca, scarsa incisività sulle sorti del match

Meo Sacchetti 7  Continua a piacerci, anche da sconfitto. Perché ha instillato nei suoi ragazzi la virtù, non comune, del ‘non mollare mai’. Sassari, grazie a lui, non è più una meteora o una sorpresa. E’ una realtà, solidissima. Che battere in casa sarà oltremodo arduo. Merito, soprattutto, della mentalità diffusa da coach Sacchetti.