Riflessioni attorno alla possibile dipartita dell’Avvocato (e del basket NBA) da Sky, oltre che sulla preview di Stefano Valenti sul basket in tv nella prossima stagione

Federico Buffa

Federico Buffa

MILANO ROGOREDO (in un bar a pochi metri dal quartier generale di Sky) – Questo articolo è una chiara istigazione, sia chiaro. Virtuale, pacifica, democratica, laica e pure antifascista, così facciamo contente anche le anime belle del politicamente corretto. Ma la giornata di ieri, col suo groviglio di emozioni negative, non può passare senza che ci sia una chiara presa di posizione. Allora ufficializziamo la costituzione delle Brigate Buffa per la Libera Fruizione del basket NBA su Sky, in comunione ideale con Flavio Tranquillo, fratello di ‘leche’ dell’Avvocato, per dirla in maniera colta (citazione dotta da “Un allenatore nel pallone”, con Lino Banfi nei panni del mitico Oronzo Canà, ma anche da Mezzo Destro Mezzo Sinistro, con gli ingiustamente esclusi dal premio Oscar per la migliore interpretazione maschile Gigi Sammarchi e Andrea Roncato).

Ci siamo stabiliti in un bar a pochi metri da Rogoredo, località triste di suo col sole che splende, figuratevi un mercoledì di fine inverno con la pioggia: la Morte a Venezia, a confronto, è un racconto della Disney. Stiamo bevendo Crodino, Aperol e dopo le 19 Campari shackerato.

 Siamo pronti a incatenarci, a salire sui tralicci (il sottoscritto un po’ meno, per via del peso, ma farò comunque da regista), ad azioni dimostrative, persino allo sciopero della fame  e dello Champagne (per noi più vitale del latte succhiato dal seno materno), insomma a tutto purché Federico Buffa non si congedi da Sky, assieme al basket NBA. Le telecronache del duo Buffa-Tranquillo sono del resto l’unica cosa che ci tiene svegli sino alle ore piccole, alle soglie dei 40, come accadeva con Edwige Fenech, Lilli Carati, Nadia Cassini, Barbara Bouchet e Gloria Guida sul finire degli anni Ottanta, quando su Telereporter (da imberbi adolescenti) guardavamo con avidità il bel programma sul basket condotto dal mitico Dante Gurioli, cui seguivano piccantissimi film a luci rosse, la gioia di tutti gli adolescenti non bacchettoni dell’epoca (noi eravamo goderecci già allora: una vena godereccia d’antan, in pratica).

Non potete toglierci Buffa e Tranquillo, non potete toglierci le telecronache di Lakers-Celtics inframezzate da riflessioni su Aza Nikolic, su Giambattista Vico, su Quentin Tarantino e su film mai realizzati di cui però Buffa conserva preziosissime copie in VHS (qui ci possono seguire solo quelli che trafficavano in videocassette a contenuto osè, tra il 1988 e il 1992). Se è vero che il mondo sarebbe una cosa triste, senza la Nutella, vogliamo pensare cosa sarebbe il basket in Italia senza Federico Buffa? Ma che c’azzeccano, obietterete, Tranquillo e Buffa col basket italiano e la sua difesa? Allora non avete capito niente: quando durante un Lakers-Wolves (cosa successa) Tranquillo ricorda la performance di Nando Gentile a Cantù nel 1983, quando lo stesso Tranquillo rammenta uno sfondamento di Basile sanzionato a Casale Monferrato 1 anno prima, quando Buffa cita anche anche solo per pochi secondi  Aldo Giordani e Superbasket (evocandone le gesta, ma soprattutto il pathos), il duo dei nostri telecronisi prediletti rende un  grande, enorme servizio al basket italiano nel suo complesso, da Latina a Bolzano, dalla Calabria natia di Tranquillo all’ex giocatore della Social Osa o delle squadre milanesi nate attorno o dentro gli oratori, tra i settanta e gli ottanta. Se ci togliete Buffa e l’Nba su Sky, compirete un danno di lesa maestà-irreparabile- a molto del poco che resta da preservare, in un basket italiano che si barcamena tra crisi di risorse e molto spesso di idee (che è peggio, molto peggio), con 5 squadre di serie A che l’anno  prossimo potrebbero scomparire. Buffa e Tranquillo sono come l’aria in una stanza chiusa, come l’insulina per un diabetico, come il foie gras e le ostriche per i gastrofanatici come il sottoscritto, come il Castiglioni Mariotti (o come diamine si chiamava) per i liceali alle prese con le versioni di latino.

Non potete toglierci l’aria, non potete toglierci il basket NBA su Sky, risarcendoci o cercando di risarcirci (e qui veniamo al secondo punto di questa invettiva) col fatto che dal 2013-2014, come anticipa sempre ieri l’attento e informatissimo Stefano Valenti sul suo prezioso blog, due partite a settimana del campionato italiano saranno trasmesse da Sky, e la Nba potrebbe essere dirottata su Mediaset o Italia 2 (a che orari e con quale cadenza, di grazia???). Cercare di risarcire la dipartita dell’Avvocato con le partite di Cremona e Montegranaro (con tutto  il rispetto per gli amici cremonesi e marchigiani) ci sembra davvero qualcosa di incommentabile. Abbiamo già sofferto molto, televisivamente parlando: via da La 7 e in esilio su La 7 D, il programma settimanale del venerdì collocato a ore in cui si vendono i materassi e i servizi erotici da hot line, commenti doppi, assenza di audio, le partite trasmesse sui circuiti locali dalla qualità d’immagine equiparabile a quella della Tv di stato bulgara degli anni settanta.. Lo scenario descritto da Stefano Valenti prospetta novità di non poco conto, con l’uscita di La 7 del neo proprietario Urbano Cairo e il ritorno di Sky alla serie A (da cui l’emittente di Murdoch fuggì nel 2011, anche a causa di ascolti che erano davvero molto bassi), oltre ovviamente  alla questione inevasa dei diritti sull’Nba. E la grande incognita di Sportitalia, che rimane alla finestra ma che potrebbe anche tentare il colpo grosso e abbinare l’Eurolega all’Nba.. Ma ne ha la forza economica e produttiva? E’ tutto da valutare, del resto il problema fondi e costi esiste e sussiste, se è vero che Sky- sino a fine settembre- era in trattativa per avere l’Eurolega del giovedì e del venerdì, accordo poi saltato con Sportitalia che ufficializzò l’accordo col board europeo solo dopo i Qualifying Rounds di Desio. Lo scenario, insomma, è in perenne e costante movimento. In evoluzione, direbbero quelli bravi. Ma le Brigate Buffa, chiamatesi così in onore di Brigitte Bardot e delle sue gambe, impediranno che l’Avvocato vada in Oriente, incatenandosi al check in di Malpensa; sosterranno Flavio tranquillo, se dopo la paventata fuga dell’Avvocato da Sky dovesse vagabondare dalle parti di Rogoredo, triste e abbattuto; eserciteranno una forte pressione mediatica e giornalistica; presidieranno 24 ore su 24 i bar attigui alla redazione di Sky.

Maggiorenti di Sky, board decisionale, redazione tutta, sir Rupert Murdoch: le Brigate Buffa vi osservano con attenta circospezione e indubitabile ansia. Non spezzate il nostro sogno… Toglieteci tutto, ma l’NBA con l’avvocato no, quella no…

Fabrizio Provera