Marco Mordente

Marco Mordente

Il successo di domenica a Porto San Giorgio ha fatto tornare un po’ di sereno in casa della Pasta Reggia Caserta. I sei punti in classifica sono un risultato ad ora nella media, confrontando il livello delle squadre con cui si è giocato finora; il rammarico per aver perso un paio di vittorie negli ultimi minuti resta, ma è il momento di cambiare pagina e la gara del PalaSavelli era l’iniezione di fiducia che chiedeva Lele Molin. Iniezione di fiducia che è partita dai polpastrelli del capitano Marco Mordente, rimasto oggi a riposo (“Un piccolo problema al tendine d’achille ma nulla di grave. Non sono in campo solo a scopo precauzionale”) mentre i suoi compagni erano impegnati nel campo di via Medaglie d’oro per l’indisponibilità del Palamaggiò per il concerto dei Negramaro. E ne abbiamo approfittato per scambiare un paio di parole con l’ex capitano della Nazionale, ovviamente contento della vittoria del primo dicembre: Sicuramente ci infonde fiducia, essendo Montegranaro una diretta concorrente per la salvezza. Il particolare importante è che i due punti sono arrivati in casa loro e abbiamo messo fine alla striscia di cinque ko: questo mix ci può far guardare al futuro con più serenità. A dirla tutta, mi aspettavo un atteggiamento della Sutor un po’ più aggressivo, ne sono rimasto sorpreso soprattutto dopo aver visto i loro video, in cui si mostravano con molta più intensità”. Marco, come detto, è stato uno dei fattori principali della vittoria di domenica assieme ad Andrea Michelori: entrambi incarnano l’esperienza, dalla quale doveva necessariamente partire una reazione dopo il novembre nero: “Io e Andrea, i “vecchi” della squadra, conoscevamo il valore di una partita del genere e di quanto fosse importante prenderci i due punti. Entrambi siamo riusciti, fortunatamente, a dare un segnale forte alla squadra, la quale ci ha seguito nella maniera migliore sfoderando una buona prestazione.”

La delusione di Mordente (Fabrizio Stefanini 2013)

Un’immagine dello scorso anno di Mordente (Fabrizio Stefanini 2013)

Domenica la Juve è attesa ad un’altra difficile trasferta, si va al Pianella per giocarsela contro la Vitasnella Cantù. Lo scorso anno il campo dei lombardi fu teatro di un grande Lunedì dell’Angelo per i bianconeri, Mordente se lo ricorda bene: “Lo scorso anno portammo a casa una bellissima vittoria, il gruppo dimostrò per l’ennesima volta di avere tanto cuore e “cazzimma”, ricordo la fantastica gara di Marzaioli che ci diede i due punti. Andare a Cantù è sempre speciale, con 5000 persone che ti fischiano contro e ti istigano a fare sempre meglio, e poi dall’altra parte ci saranno Sacripanti ed Oldoini in panchina, oltre a Stefano Gentile in campo.” Marco Mordente deve molto a Pino Sacripanti, allenatore della Pasta Reggia negli ultimi quattro anni. L’odierno capitano ha considerato il coach come il simbolo della sua seconda rinascita come giocatore; lo si vede anche dal campo che ha acquisito la filosofia del canturino, con la voglia di combattere su ogni pallone sempre al primo posto. Non a caso al PalaSavelli sono stati lui e Michelori, i due che sono stati sotto la sua ala a far parte ancora del roster casertano, a dare la svolta alla gara. Il capitano non rinnega le sue parole risalenti allo scorso maggio: “Mi ha dato tanto lo scorso anno soprattutto sul piano della fiducia. E’ riuscito a tirarmi fuori ciò che forse nessun allenatore era riuscito a scoprire, e grazie a lui sono ancora qui a sgomitare e a dare tutto in mezzo al campo, sempre divertendomi. Con questo non vuol dire che domenica faremo sconti: abbiamo tante motivazioni per fare del nostro meglio al Pianella, e a livello personale voglio ringraziarlo con una partita in cui metterò il massimo del mio impegno.” Parte dunque la conquista lombarda, dopo quella marchigiana (le due vittorie in trasferta sono arrivate nella stessa regione, ndr): “Non sarebbe una brutta idea. Se riusciamo a vincere due delle prossime tre gare potremo ritenerci soddisfatti”.


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