simonHa dovuto faticare più del dovuto la Emporio Armani Milano per avere ragione di una incerottata Pasta Reggia Caserta. Gli uomini di Repesa hanno dovuto inseguire per quasi trenta minuti i bianconeri attendendo con pazienza il finale di gara nel quale sfruttare le rotazioni scarne degli avversari; alla fine gli ospiti riescono ad espugnare il Palamaggiò per 70-80 in relativa tranquillità, facendo anche a meno di Ale Gentile quando si decideva il match. La Juve, senza Siva e Bobby Jones, un Giuri a mezzo servizio ed un Downs ancora acciaccato, però non ha mai avuto voglia di fare la vittima sacrificale. Dopo un inizio quantomeno stentato i bianconeri fanno del tiro da distanza ravvicinata il loro credo, cavalcando l’atletismo di Hunt nella metà campo offensiva. I biancorossi, in fiducia per una buona partenza, credono di poter passeggiare sugli avversari e si fanno sorprendere da un break di 14-0 in 4 minuti che portano i campani a condurre le operazioni. Gentile e compagni hanno chiaramente migliaia di mezzi per poter recuperare il match ma la difesa campana lotta su ogni centimetro del parquet, tenendo serrati i ritmi del match. Non per niente i lombardi non trovano il feeling con il canestro per tutto il primo tempo, chiuso con 6/16 da due e 5/17 da dietro l’arco; così facendo la Juve resta in avanti all’intervallo per 35-31 nonostante il ritorno milanese dettato da alcune triple di Simon. Ma le scarpette rosse restano sempre una squadra da Eurolega; nel secondo tempo Repesa li rende più attenti in campo, aumentando la pressione sui portatori di palla casertani, che si sfiacchiscono a poco a poco perdendo lucidità. Lucidità che svanisce completamente nell’ultimo quarto, quando più conta: la EA7 entra definitivamente in partita e segna da tre punti anche bendata. 6/6 dall’arco negli ultimi 10’, addirittura 8/10 complessivo nel secondo tempo che tramortisce una stanchissima Juve. I bianconeri possono però sorridere, dopo essere stati dati per sconfitti sin da lunedì scorso; la voglia ed il carattere c’è sempre. Manca solo un po’ di fortuna che tenga la squadra intatta e senza infotuni.

Pagelle

Pasta Reggia Caserta

Micah Downs è ancora fuori condizione per l'infortunio in preparazione (Fonte Juvecaserta Basket Official, foto Buco)

Micah Downs è ancora fuori condizione per l’infortunio in preparazione (Fonte Juvecaserta Basket Official, foto Buco)

Micah Downs 6: Rimpingua il suo bottino nel finale con due bombe, passa il più della partita a sparacchiare. Ma si vedono dei miglioramenti nella sua condizione fisica, venendo costretto anche a portare palla in avanti per numerosi minuti.

Dario Hunt 6,5: Il primo tempo è spaziale per lui. Corre, salta, dà e si prende schiaffi. Poi viene cercato sempre meno in attacco ed il suo score rimane lì. È l’unico in grado ad impensierire i lunghi di Repesa.

Daniele Cinciarini 7: In alcuni momenti si prende letteralmente lui la squadra sulle spalle. È l’unica opzione offensiva che risulta continua per tutta la gara, la Juve deve ringraziarlo se ha accarezzato il sogno di battere Milano con sette effettivi.

Valerio Amoroso 6,5: Al solito, nonostante l’età, è costretto a tanti minuti in campo. A volte si prende conclusioni forse affrettate ma la sua voglia di fare la differenza è ammirevole. 6 rimbalzi e 7 falli subiti oltre i 13 punti alla fine.

Viktor Gaddefors 5. Bocciato. Non riesce ad incidere come solito nelle due metà campo. Gioca a nascondino per quasi tutta la partita.

Andrea Ghiacci SV: Due minuti per ‘Ice’, che si difende al meglio nel debutto avanti al Palamaggiò.

Marco Giuri 6: Mezzo allenamento per lui durante la settimana, ma alla fine l’unico playmaker a disposizione si mette a fare il possibile nei suoi minuti in campo. La squadra gira ordinata con lui e trova anche qualche soluzione interessante.

Muhammad El-Amin 6: Partita dai due volti per lui. Costretto ancora in cabina di regia, dà una grande mano in difesa recuperando ben cinque palloni. In attacco però sparacchia (2/8) e sente la fatica con la palla in mano.

Tommaso Ingrosso 4,5: Tre minuti e sembra letteralmente inadatto al gioco della pallacanestro. Sarà l’emozione, si rifarà.

EA7 Emporio Armani Milano

Jamel McLean 5: Oggi la partita non passa da lui ed i suoi rimbalzi. Un po’ all’oscuro il lavoro dell’ex Scafati.

Oliver Lafayette 6,5: Gara in silenzio per tre quarti per il play di passaporto croato, ma si sveglia quando più conta. I suoi tiri da fuori sono fondamentali per mandare avanti Milano quando conta.

Alessandro Gentile 6,5: Ogni volta che parte in penetrazione è un vero pericolo pubblico. Non c’è nessuno che possa tenere il confronto fisico e lo dimostra quando vuole. Ma Milano in questa sfida è talmente lunga che non ha bisogno di lui per vincerla nell’ultimo parziale.

Bruno Cerella 5,5: Si dà da fare in difesa, ma al solito si fa coinvolgere poco. Onesto gregario.

Milan Macvan 5,5: Poteva fare di più spalle a canestro. Sfrutta poco il maggior tonnellaggio rispetto ai lunghi avversari e non riesce ad indirizzare il destino della partita.

Andrea Cinciarini 5: Fa pochino. Perde la sfida contro il fratello in maniera netta, ma non riesce nemmeno a gestire bene il gioco.

Charles Jenkins 6: La sua prestazione si innalza con l’ultimo quarto in cui prende fiducia e mette due triple fondamentali per l’inerzia della gara. Ma fino al 30’ la sua prestazione era in linea con le precedenti: un mero fantasma. Forse lo abbiamo ritrovato.

Robbie Hummel 6-: Si difende benino, dimostrando di avere la manina morbida pur essendo un vero e proprio lungo. Può diventare un’arma importante per Repesa.

Stanko Barac 6,5: Nel pitturato i suoi 217 centimetri sono difficilissimi da marcare. E infatti Repesa sceglie di caavalcarlo ottenendo ottimi risultati. 9 punti e 5 rimbalzi per lui

Krunoslav Simon 6,5: Quando serve suona sempre lui la carica. Vero cecchino da tre punti e lo dimostra avanti ad un Palamaggiò da più di 4000 spettatori. I due punti milanesi portano la sua firma.

Qui la conferenza stampa della partita.