Omar Cook, implacabile dalla lunga distanza (Foto: Savino Paolella)

Milano sfrutta a dovere il fattore campo ed intasca un 2-0 importante e forse decisivo in questa serie. Le risorse interminabili a disposizione di coach Scariolo, la serata a luci spente del tuo spettacolo White-Jones e la straripante superiorità in vernice dell’EA7 i fattori della seconda vittoria per i padroni di casa.

I TEMPO. C’è molta attesa per verificare la tenuta della Scavolini Hackett da subito il segnale della voglia della Vuelle di restare in questa serie con una gran tripla. Tutta dal sapore ellenico la reazione dei padroni di casa, Fotsis e Bourousis vogliono farsi perdonare l’opaca gara 1, 8-7 firmato dall’ex centro dell’Olympiacos. Pesaro ha molto poco da Jones e da White su cui sia Mancinelli che Fotsis fanno un gran lavoro in fase difensiva, Cook regala il primo mini break all’Olimpia con due siluri speculari, 17-9 al 8′. Arriva, attesa, la fiammata di Jones che ispira anche White che approfitta di due discutibili scelte delle linee dell’EA7, 17-16 a fine primo quarto. Nonostante l’appello di Dalmonte le decisioni arbitrali continuano a non essere particolarmente amiche dei marchigiani, due gli antisportivi assai dubbi sanzionati alla Vuelle che riesce però a non subirne gli effetti. Bremer e Melli non si ripetono mentre il redivivo Radosevic ha i suoi problemi contro la consistenza di Lydeka. Spreca qualche buona occasione la squadra di Dalmonte che inizia a preoccuparsi quando vede Hickman incappare in un terzo fallo netto quanto inutile. Nemmeno Scariolo riesce a trovare il mix vincente, il coach bresciano ruota vertinosamente il suo roster infinito ma è la Scavolini a trovare nuova energia dal rientrante Cusin che mette un piazzato importante dai4 metri, 23-25. Splendido il botta e risposta tra Cook ed un irreale Daniel Hackett, l’azzurro griffa 3 minuti da fuoriclasse compreso l’assist volante per White, 35-37 alla pausa lunga.

II TEMPO. Parte meglio nella ripresa Milano che attacca il canestro con maggiore convinzione, Cook ed Hairston, un instant replay nega all’ex senese il canestro del più 4. Proprio Hairston è protagonista dell’episodio più controverso, una stoppata subita scatena l’ira del Forum che carica i suoi beniamini, Mancinelli impatta a quota 43. Mediocre ed a tratti imbarazzante la gara dei tre fischietti condizionati e condizionanti che non riescono a gestire una partita che inizia a diventare complessa. L’Olimpia fatica contro la difesa degli ospiti ma sopravvive grazie agli ottimi rimbalzi d’attacco del Mancio. Ancora una volta è la panchina dell’EA7 che cambia gli equilibri, Mason Rocca è un manuale di agonismo ed efficacia applicata, 57-50 dopo un fondamentale 2+1 dell’ex centro di Napoli. Chiude in crescendo Milano, manca di energia e lucidità la Vuelle che fatica a trovare il suo basket fluido e spettacolare, White deraglia in attacco, qualche libero di Jones tiene in vita i marchigiani, 64-55 è il parziale con cui si aprono gli ultimi 10 minuti. Troppi gli errori perimetrali dei pesaresi che continuano anche in apertura del quarto decisivo, è un commovente Lydeka con rimbalzi d’attacco ed un tap-in di pura esperienza67-59 al 34′. La difesa dei biancorossi di casa è una morsa, Melli strappa un pallone ad Hickman e vola a canestro per l’esultanza dei 10mila tifosi milanesi. Scariolo sceglie Bourousis per infilare le ultime banderillas, il greco concretizza la sua netta superiorità su Cusin, 75-64. Pesaro è solo uno straordinario ed indomito Hackett che segna canestri da divinità pagana del parquet. Troppa la differenza di centimetri, energia e tonnellaggio a favore dell’Olimpia che con Hairston in contropiede mette i sigilli reali alla gara, 79-66 al 38′.

MVP – Cook e Bourousis: Premio in coabitazione per l’ex play di Valencia, che aggredisce Hickman costringendolo a tre falli prematuri ed andando a referto con insolita continuità, ed il centro greco che stritola Cusin nel finale mettendo i canestri che spengono.

Marco Taminelli