Stefhon Hannah in palleggio (da Juvecaserta.it, foto di Gennaro Buco)

Stefhon Hannah in palleggio (da Juvecaserta.it, foto di Gennaro Buco)

Pasta Reggia Caserta

Marco Mordente 5,5 E’ da tanto che il capitano sta tirando la carretta. Si è visto già da un appoggio ad inizio gara sbagliato incredibilmente. Fa il regista quando viene panchinato Hannah e chiude con quattro assist, l’innesto di Duhon può dargli un po’ di riposo durante i match.

Michele Vitali 6,5 Dall’arco non ci prende, ma è uno dei più vispi della Juve quando in attacco non ci si prende nemmeno con il mirino. Presente nei momenti caldi del match, in difesa si fa rispettare su White e Bell.

Claudio Tommasini 5,5 Con Hannah fuori fase è lui a ricoprire uno degli spot tra gli esterni nel finale, lascia fare agli altri con il tiro che non gli va proprio e fa il suo in difesa.

Jeff Brooks 6,5 La sua presenza in pitturato è sempre temibile. Nel momento più difficile è una sua fiammata ad indirizzare i bianconeri sulla strada giusta verso il recupero, con Scott forma sotto canestro una coppia leggera ma che può aprire il campo in maniera invidiabile.

Chris Roberts 8 Per ventisette minuti è il giocatore ammirato (poco) nelle ultime settimane, abulico dal gioco e senza nessuno sbocco per colpire. Una tripla fuori ritmo gli dà fiducia e in dodici minuti diventa la nemesi della difesa di Menetti, che non sa a che santo votarsi per fermarlo. In un amen torna il giocatore che nelle prime settimane dava l’idea di poter spaccare in due il campionato italiano.

Stefhon Hannah 5,5 Il playmaker, probabilmente all’ultima con la Juve, vive ogni palla come se fosse l’ultima: tutto questo per dimostrare l’errore nell’accantonarlo a favore di Duhon. L’essere troppo carico gli gioca un brutto scherzo e non riesce ad incidere, tanto da indurre Molin a metterlo da parte. Resta sempre l’unico ad aver messo un tiro dal campo nel primo quarto.

Tony Easley 6- Cercato molto dai compagni durante la gara, in alcuni casi sembra avere la saponetta tra le mani, non trattenendo alcuni palloni che potevano cambiare già dall’inizio la gara. I bianconeri restano a contatto anche grazie a lui, ma nel momento del bisogno si preferisce, a ragione, il quintetto slam ball.

Coach Lele Molin 6,5: Senza Michelori le rotazioni si restringono ma non ne soffre. Dopo un primo tempo inguardabile striglia i suoi e li convince ad aprire il campo con la soluzione Brooks-Scott come lunghi. Il grande rush finale di Chris Roberts fa il resto.

James White, il migliore per Reggio nel tabellino

James White, il migliore per Reggio nel tabellino

Grissin Bon Reggio Emilia

James White 7 “The flight” si prende le sue responsabilità con gli infortuni di Brunner e Cinciarini e se Reggio è rimasta avanti per quasi 39 minuti è soprattutto grazie a lui. Nel primo quarto è l’unico a prenderci e la Grissin Bon campa quasi di rendita con le sue giocate. Fino all’esplosione di Roberts.

Ariel Filloy 5,5 Chiamato a partire in quintetto, il playmaker gestisce benino le situazioni offensive provando a colpire da fuori quando è chiamato in causa. Mette un paio di tiri importanti per i suoi, ma nel finale non riesce a cambiare le sorti della gara.

Angelo Gigli 6 Nel primo stint in campo non si vede se non per i falli commessi. Nell’ultimo quarto, quando Caserta è costantemente vicina al sorpasso, prende ritmo tenendo sempre dietro i bianconeri, fino al quinto fallo che lo estromette dalla partita. Sempre un buon inizio dopo soli due allenamenti con la squadra.

Michele Antonutti  6 Nel secondo quarto vede il canestro con continuità e contribuisce con il suo tiro da fuori a tenere avanti i biancorossi. Fa sentire anche la sua presenza a rimbalzo con cinque carambole.

Troy Bell 6,5 Da secondo violino è ottimo, quando gli emiliani hanno bisogno di punti facili vanno da lui. Un paio di falli troppo  veniali aiutano Caserta a passare avanti.

Federico Mussini 6 Non viene impiegato come nelle Final Eight, ma si vede che il ragazzo ha carattere. Non ha paura del pressing degli avversari e porta avanti il pallone come un playmaker deve fare, a differenza di tanti giovani che lasciano all’esperto la scelta, e quando chiamato al tiro risponde presente, seppur senza fortuna. Il ragazzo si farà.

Rimantas Kaukenas 6,5 Un vecchio lituano come lui sa sempre come colpire. Le sue giocate dalla panchina hanno un bel peso specifico, che sarebbe stato ancora più pesante se fosse arrivata la vittoria.

Riccardo Cervi 5 Viene impiegato poco da Menetti, visto che con lui in campo Caserta usufruisce della rapidità del quintetto piccolo. Nei minuti in campo si fa sentire pochino.

Ojars Silins 5 Anche lui un mezzo flop stasera. Fa a spallate in difesa senza troppi risultati, soffrendo Scott e Brooks oltremodo, in attacco non sbroglia la  matassa creata nel primo quarto.

Giovanni Pini 5 Un passo indietro rispetto alle Final Eight. La Juve non gli lascia spazi necessari per graffiare in attacco, dall’altra parte si legga la prova di Silins

Coach Max Menetti 6: Con il roster monco non può fare miracoli. Rallenta il ritmo nel primo tempo e fa adagiare la gara su quei binari, fino a che non esplode la bomba Chris Roberts a cui non sa trovare rimedio.