(Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Andrea Michelori: ieri ha raggiunto quota 3000 punti in Serie A (Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Pasta Reggia Caserta

Marco Mordente 6,5: Ottima prova del capitano che deve tornare a ricoprire il ruolo del playmaker per l’assenza di Tommasini. Il numero 9 è molto lucido, quando c’è bisogno di lui si prende i tiri che pesano e li mette.

Michele Vitali 6,5: Abbiamo detto tanto delle sue qualità mentali. Cuore, corsa e coraggio, segno che il ragazzo è uno di quelli che, come si suol dire, sputa sangue sul parquet. E l’ultimo canestro dimostra tutto, sbaglia prima l’anticipo concedendo a Janning di scoccare il -1 e pochi secondi dopo si cerca l’uno contro uno con il più statico Hunter mettendo il tiro che vuol dire soldi in banca Juve. La terza caratteristica, quella del coraggio, la sottolinea avanti ai tifosi alla belinelliana memoria.

Andrea Michelori 6+: Il suo ingresso nel primo parziale è fondamentale per trovare rimedio a Othello Hunter, una belva nei primi minuti. Dalla linea della carità raggiunge subito l’obiettivo minimo della serata, il raggiungimento dei 3000 punti segnati in massima serie. Poi gioca pochino per alcuni problemi nel pick and roll, ma il suo lo dà sempre.

Jeff Brooks 7,5: E un’altra volta Jeff Brooks fece il botto. Primo tempo in cui si muove silenziosamente, entra in partita solo a tratti e la squadra resta ad inseguire. Cambia l’atteggiamento dei tutti nel secondo tempo, cambia anche la sua partita, segnando dei tiri con notevole coefficiente di difficoltà e poste rizzando Othello Hunter in una schiacciata che rivedremo tante volte in tv…

Chris Roberts 6,5: Il numero 23 vince il premio incostanza della serata. Va a tratti, dando l’impressione di poter spaccare il mondo ad ogni occasione, mentre in altre situazioni si dimostra timidi. Nell’ultimo quarto mette la timidezza da parte e si prende più peso sulle spalle dimostrando di volerla vincere questa partita.

Ronald Moore 7: Un’altra bella partita del folletto ex Siena College, caratterialmente l’ideale per questa squadra. Si trascina dietro i compagni nei maggiori momenti di difficoltà, gli offre le occasioni per comode schiacciate e aiuta anche a rimbalzo. Erick Green gli scappa varie volte, ma nemmeno lui è da meno…

Carleton Scott 6,5: Quando c’è bisogno di una carica energetica mettete in campo il numero 34, lui ve la darà. Difensivamente senza eguali, regala aggressività alla difesa bianconera nel secondo tempo, e si aiuta anche segnando punti importanti. Mister utilità, sempre e comunque.

Tony Easley 4,5: Non sorprende più vederlo giocare così. Non è tranquillo e compie alcuni errori grossolani, sembra aver paura del contatto quando è sotto canestro. Alla fine è stato lui quello che ci ha rimesso dal cambio del playmaker, e avere il fiato di Cameron Moore sul collo non aiuta.

Coach Lele Molin 7: In conferenza stampa Ronald Moore ha ripetuto a più riprese che il merito di questa dolce vittoria pasquale è del giro di vite che ha dato il coach in difesa. E si è visto ad occhio nudo, Siena trova appoggio solo in Erick Green, ieri fenomenale; e guarda caso, il 32 esce per alcune azioni e stende il tappeto rosso per il coronamento della rimonta bianconera.

Haynes MarQuez  in penetrazione (foto Alessio Brandolini 2014)

Haynes MarQuez in penetrazione (foto Alessio Brandolini 2014)

Montepaschi Siena

Jeff Viggiano 5: L’italoamericano resta sempre sullo sfondo. Il suo atletismo oggi non riesce ad uscire, contro una squadra maestra in questo non riesce a far diventare la sua esplosività un’arma efficace.

Othello Hunter 6,5: Sotto canestro è la vera anima della Montepaschi. Easley resterà a lungo con il mal di testa per ricordare i momenti passati nel marcarlo. Suo malgrado, il numero 6 è protagonista, in negativo, anche dei due highlight della Juve: la schiacciata atomica di Brooks e il fade away di Vitali che decide la gara

David Cournooh 5: Non è la sua serata. Crespi se ne accorge dopo quattro minuti in mezzo al campo e lo panchina senza esitare.

MarQuez Haynes 6: La guardia fece già male al Palamaggiò, quando Milano sbancò il palazzetto di Pezza delle Noci. Questa volta l’americano non fa il fenomeno, ma gioca una partita con pochi acuti, lasciando l’incombenza dei palloni pesanti ad Erick Green. Però in 31 minuti ha un +/- di 15. La squadra ha perso di due lunghezze, se si fanno un paio di calcoli…

Matt Janning 7: Ecco il Janning che ci piace. Non si limita al tiro da fuori ma prova a rendersi pericoloso in ogni modo, sfruttando l’attenzione della difesa casertana per Erick Green. Secondo violino perfetto assieme al 32, nel finale cede seppur piazza la bomba che riapre i giochi sul -1.

Tomas Ress 6: Si sente poco in attacco, ma il suo peso nella squadra è sempre enorme. Il suo meglio lo fa in difesa dove tiene a lunghi tratti Jeff Brooks. Il 21 ha la meglio, ma non per demerito del capitano senese.

Benjamin Ortner 5: Come Cournooh. L’unica differenza è che resta in campo un minuto in più. Hunter regala più garanzie per Crespi e il coach gli concede spazio a discapito dell’austriaco.

Spencer Nelson 4,5: Solitamente è l’ago della bilancia della Montepaschi, ieri non ha spostato nemmeno un fuscello. Si vede poco in mezzo al campo seppur abbia giocato 30 minuti, Scott e Brooks gli fanno ripetutamente girare la testa.

Erick Green 7,5: Parte a razzo e corre per tre persone sul parquet. Prende per mano Siena e ogni volta che la Juve si avvicina è lui a rispondere in prima persona alle offensive dei padroni di casa. Poi il caso vuole un suo acciacco, senza di lui la Juve ci mette un minuto a coronare l’inseguimento. Comunque sia, quando vuole è un giocatore illegale in Italia.

Coach Marco Crespi 6: Non si nasconde dietro l’assenza di Josh Carter per giustificare la sconfitta. Per 35 minuti la sua squadra conduce da grande, ma alla fine esce il faro Green e si perde la bussola.