(Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

(Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Il derby del Sud determina la definitiva rinascita della Pasta Reggia Caserta. I bianconeri strappano la seconda vittoria della loro stagione contro l’Acea Roma per 54-53, in una gara non bella ma tesissima e densa di emozioni: non è un caso se il vero MVP, oltre ad un buon Henry Domercant che chiude a 13 la prima al Palamaggiò, è Andrea Michelori che nonostante un ginocchio malandato (si opera martedì per la rottura del menisco) fa il gladiatore sotto le plance stroncando le offensive di Bobby Jones e Kyle Gibson (solo sei punti nell’ultmo parziale) e infonde coraggio ai suoi compagni che la vincono concedendo solo sei punti nel parziale decisivo. Tutti a giocare per l’altro e a darsi una mano: finalmente si può parlare di squadra, ed il merito è di Vincenzo Esposito.

Caserta: Domercant, Vitali, Moore, Scott, Ivanov

Roma: Ejim, Jones, Gibson, Stipcevic, Morgan

La gara inizia in maniera contratta: l’attacco di casa è lento, adeguandosi ai ritmi di Henry Domercant ancora lontano dai fasti di Siena e si conclude pochino. Roma batte invece i continui aiuti avversari pescando spesso l’uomo libero dall’arco, ma Stipcevic e compagni non sfruttano le occasioni: la schiacciata del neo entrato Ebi, a referto in luogo di De Zeeuw, spinge Esposito a chiamare time out al 7’ sul laconico punteggio di 5-7. Bobby Jones sale di tono buttandosi dentro e guadagnando qualche fallo, per i padroni di casa l’unico a smuovere il punteggio è Michelori (6 di valutazione in due minuti): un primo quarto da Hall of Shame del basket si chiude sul 7-12.

Roma prova a prendere il largo con Triche che ridicolizza Mordente, Esposito lo fa fuori per Vitali e i bianconeri trovano la quadratura del cerchio: break di 7-0 e la Juve trova il pareggio al 14’ a quota 16. Un commovente Michelori si erge a leader sui due lati del campo (migliore per valutazione al 20’)e i padroni di casa si fanno sospingere dal suo enorme cuore, riuscendo a mettere per la prima volta il naso avanti sul 22-21 con l’alley oop del duo Vitali – Scott. Fuori il numero 15 Roma inizia a ritrovarsi trascinata ancora da Jones che fa (unico della gara in doppia cifra all’intervallo) e disfa (antisportivo per uno sgambetto a Vitali) e gli ospiti chiudono in vantaggio per 26-28.

Al rientro si sblocca Domercant con una tripla, ma ironicamente innesca l’orgoglio di Roma, che rientra più carica e con la voglia di cambiare i ritmi lenti della gara dettati dalla compagine di Esposito: Gibson e Jones danno un paio di sgasate e spingono i giallorossi al massimo vantaggio della gara sul 29-42, frutto di un devastante break di 3-14. La Juve tenta di resistere con il solo Domercant, che viene panchinato dopo i primi suoi otto punti dell’avventura bianconera; con Tommasini i padroni di casa sono più arcigni ma spuntati, con Ivanov tamponato a più riprese da Ebi. La scossa la dà Michele Vitali nell’ultimo giro di orologio con una schiacciata in traffico, pochi secondi dopo Capin mette in calce in penetrazione il 38-47 del 30’.

Dopo la sfuriata del terzo parziale, Roma torna a litigare con il ferro in un dejavù dell’avvio. La Juve sa di non poter più fallire e al momento giusto si stuzzica il talento di Henry Domercant che sembra aver ingranato: quattro dei sei punti con cui i bianconeri tornano sotto di un possesso al 34’ sono i suoi e Dalmonte è costretto al time out (44-47). Roma continua ad avere la fobia del canestro grazie ad un Michelori che mette le pezze ovunque in difesa, conquistando sfondamenti in serie. Ed è proprio il 15 a segnare il canestro del nuovo vantaggio Juve sul 48-47. Morgan ferma l’anemia offensiva ospite con un libero, e dal pari succede di tutto.Vtali segna la tripla che potrebbe significare la vittoria, ma Roma si butta dentro e guadagna i tiri liberi che la rimettono  avanti con 24’’ da giocare. Domercant si prende la responsabilità del tiro, sbaglia ma il rimbalzo è di Antonutti che subisce fallo e fa 2/2 con 9’’da giocare. L’Acea si affida a Gibson, ma sempre e solo Andrea Michelori gli si para avanti e favorisce il recupero di Antonutti che dà alla Juve la vittoria e la forza di sperare in questa salvezza che, forse, non ha più lo status di miracolo ma qualcosa di più concreto.

MVP: Andrea Michelori. Il lungo della Pasta Reggia ha 37 primavere ed un ginocchio malandato, ma il suo apporto difensivo ha cambiato la gara. Si butta su ogni palla, si sbatte per cinque persone e diventa il totem per la seconda vittoria bianconera, che avvicina un po’ di più la salvezza.

Pasta Reggia Caserta – Acea Roma 54-53 (7-12, 26-28, 38-47)

Caserta: Domercant 13, Michelori 10,Vitali e Capin 7. Rimbalzi 36 (Antonutti 8), assist 8 (Capin 3)

Roma: Jones 16, Gibson 14, Morgan 7. Rimbalzi 35 (Jones 8), assist 7 (Ebi 2)

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