Siena+Sponsor[1]QUI SIENA – Siena è ancora viva, l’ottava semifinale scudetto consecutiva è stata conquistata, contro tutti ma soprattutto contro un destino ormai segnato. Una società che chiuderà tra una settimana, forse due, nella migliore delle ipotesi 27 giorni, ma una squadra che gioca con lo stesso cuore e la stessa voglia di vincere degli ultimi 8 anni. Sulla strada dei Campioni d’Italia quella Virtus Roma che proprio 12 mesi si arrese al termine di una finale polemica.

Fuori dal campo il clima sarà molto caldo, in campo speriamo di assistere ad una serie bellissima come lo è stata quella tra Siena e Reggio Emilia. Una serie con in più il fascino del PalaEur che riaprirà in occasione, almeno, di gara-3 e gara-4, anche se questa ha tutte le stigmate per essere una serie molto lunga. Sono già tre i confronti in stagione con Siena che finora ha fatto percorso netto, vincendo anche l’ultima sfida di campionato dello scorso 30 marzo al PalaTiziano, quando MarQuez Haynes e Josh Carter fecero malissimo da fuori alla Acea. Una serie che all’inizio potrebbe anche vivere del diverso stato di forma con cui le due squadre arrivano, con Roma che ha avuto una settimana intera di allenamenti, mentre Siena ha avuto le energie, soprattutto mentali, prosciugate da una serie difficilissima contro Reggio Emilia.

Proprio la sfida contro i reggiani, ed in particolare l’ultima gara, potrebbe essere presa ad esempio di quello che gli uomini di Crespi si troveranno davanti contro Roma, che per certi aspetti può essere una squadra molto simile alla GrissinBon. Siena ha dimostrato di subire particolarmente la presenza fisica di un centro in grado di controllare l’area e di limitare le penetrazioni al ferro di Haynes, Green ma anche Jenning, e Trevor Mbakwe ha dimostrato contro Cantu’ di poter intimidire e non poco dentro il pitturato. Per disinnescarlo Crespi spera di recuperare il miglior Hunter, anche se Ortner ancora una volta ha dimostrato che se cavalcato con il pick-n-roll centrale può essere anche utile per aprire il campo. Stante la probabile contumacia di Hunter, Crespi potrebbe ancora una volta optare per la coppia Nelson-Ress sotto i tabelloni, a lungo utilizzata contro Reggio Emilia, e sarà interessante vedere come Dalmonte potrà reagire ad una eventuale mossa di questo tipo, che potrebbe portarlo a snaturare la struttura della sua squadra. Con Phil Goss tornato il padrone del PalaTiziano, Josh Mayo di nuovo con buon impatto e il solito chirurgico Baron, gli esterni di Siena dovranno fare molta attenzione a bilanciare bene la fase difensiva tra il limitare le penetrazioni di Goss e difendere il perimetro dai tiri di Baron e Mayo. Nella serie con Cantù è venuto fuori anche Hosley, che può essere l’ago della bilancia e spostare gli equilibri con la sua forza fisica. La squadra toscana ha dimostrato nei quarti che se riesce a non tenere fermo l’attacco, le ottime spaziature, che caratterizzano il sistema di gioco di Crespi, possono creare tiri ad altissima percentuale. E’ altrettanto vero, però, che quando l’attacco ristagna Siena fatica a trovare canestro, non riuscendo ad essere credibile nella sua dimensione interna. Se riuscirà a trovare valide alternative al tiro da fuori, forse la parola fine potrebbe essere ancora lontana dall’essere scritta.

Acea Roma logoQUI ROMA – Dopo la finale della scorsa stagione, la scontro tra Siena e Roma si presenta in una semifinale che promette grande spettacolo ed equilibrio. Siena infatti non è più l’imbattibile schiacciasassi degli ultimi anni, ma nonostante le innumerevoli difficoltà affrontate quest’anno, fuori e dentro al campo, (non ultima una durissima serie con Reggio Emilia), è comunque una squadra talentuosa e piena di orgoglio. La Virtus è invece reduce da una clamorosa e roboante vittoria in sole tre partite contro la favorita Cantù, e quindi ha potuto avvantaggiarsi di questi giorni di riposo per recuperare le forze e mettere a punto tutte le contromisure per il prossimo avversario. Coach Dalmonte, che in settimana ha chiarito la situazione  per quanto riguarda un malinteso nato nel dopo gara di venerdì scorso con il coach di Cantù Sacripanti, nei quarti di finale è riuscito a tirare fuori il meglio dai proprio giocatori, che  hanno  risposto alla grande, mettendo in campo a partire dal formidabile Hosley dei primi episodi al Pianella, Goss e Jones  fondamentali  in gara 3, e un solidissimo e costante Trevor Mbakwe, che ormai ha sostituito nei cuori dei tifosi virtussini Gani Lawal.

Proprio l’apporto e il calore dei tifosi sarà fondamentale, a maggior ragione visto che in occasione di gara 3 e gara 4 torneranno ad aprirsi i cancelli del PalaLottomatica, che potrebbe risultare l’ ”uomo” in più in queste fasi decisive della stagione. Mantenere alta la concentrazione e la coesione all’interno del roster, potrebbe permettere alla squadra romana di centrare la seconda finale consecutiva, traguardo che nel corso della stagione, non sembrava sinceramente alla portata.

I due precedenti stagionali non rappresentano sicuramente un buon auspicio per Roma, considerato che la Mens Sana in entrambe le occasioni è riuscita a portare a casa la vittoria. Anche negli 81 precedenti Siena è in vantaggio, con 43 vittorie contro le 38 della Virtus.

(in collaborazione con Pasquale Coppola)