EA7 Emporio Armani Milano – Pasta Reggia Caserta 78-71

Joe Ragland, tra i migliori soprattutto nel primo tempo (Foto: Alessia Doniselli)

Joe Ragland, tra i migliori soprattutto nel primo tempo (Foto: Alessia Doniselli)

MILANO – Tutto come da pronostico al Forum di Assago, con l’EA7 che porta a casa i due punti contro il fanalino di coda del campionato, la Pasta Reggia Caserta. Ciò che non ha seguito il copione è stato però l’andamento della gara: in quanti, infatti, si sarebbero aspettati Caserta ancora ampiamente in partita a 3 minuti dal termine? Merito dei casertani, certo, soprattutto di Young, Mordente e Moore, ma anche parecchio demerito di Milano, che ha giocato una partita pigra su entrambi i lati del campo, con una difesa per lo più immobile e un attacco che, nonostante abbia provato ad applicare i dettami del suo coach, ha perso parecchi palloni banali: «Abbiamo peccato un po’ di superficialità, specialmente in attacco, non riuscendo a muovere la palla con fluidità» ha detto Banchi. «Siamo andati un po’ meglio nel secondo tempo, ma non siamo riusciti a essere incisivi difensivamente con continuità, con i nostri avversari che, grazie anche a quintetti atipici, sono spesso riusciti a trovare linee di penetrazione efficaci».
Non è un caso che il via al mini-break che ha portato l’Olimpia a scavare un divario abbastanza ampio da potersi definire tranquillo sia partito dalla difesa, con due recuperi in fila che hanno portato a due canestri (più o meno) facili in contropiede di Ragland e Samuels, nell’ultimo minuto del terzo quarto, subito dopo un paio di errori di Caserta su tiri da tre aperti e ben costruiti.
Difese molli, attacchi disattenti e ritmi bassissimi, oltre a rendere il lancio di orsacchiotti dagli spalti per l’iniziativa Teddy Bear Toss promossa da La Giornata Tipo il momento più emozionante del primo tempo, fanno rimanere la partita in equilibrio per tutti i primi due quarti, con Caserta a condurre i giochi grazie ai tiri da fuori e alla maggiore reattività a rimbalzo, mentre Milano rimane aggrappata affidandosi al talento di Ragland, che arriva spesso e volentieri comodamente al ferro, e alla fisicità di Gentile, contro cui un pur volenteroso Marco Mordente fatica e non poco in difesa. A metà del secondo quarto arriva il pareggio con due liberi di Meacham, e poco dopo il vantaggio con una tripla di Kleiza (28-27), ma sono due episodi che non girano la partita, perché è Caserta a chiudere avanti all’intervallo grazie a una tripla di Mordente e a due liberi di Young.

Samardo Samuels, solita presenza sotto canestro, ha anche colpito da lontano con due triple (Foto: Alessia Doniselli)

Samardo Samuels, solita presenza sotto canestro, ha anche colpito da lontano con due triple (Foto: Alessia Doniselli)

Nel terzo quarto non cambia granché, se non che Gentile prova nuovamente a prendersi la squadra sulle spalle, segnando 8 punti in 3 minuti e servendo anche due assist per una tripla di Samuels e un canestro di Moss. Ma, in fin dei conti, lo sforzo del capitano porta a poco, perché la difesa continua a dormire e Caserta va a canestro con troppa facilità, e anche il successivo break che porta a l’Olimpia sul +11 (63-52 con una tripla di Samuels in apertura di quarto periodo) non chiude la partita, anche se permette di fatto ai milanese di “vivere di rendita” fino alla sirena. Caserta infatti riesce nuovamente a ricucire con la coppia Moore-Ivanov (68-65 a 5.20 dal termine) e poi ancora con Michelori (71-67 un paio di minuti più tardi), ma, come ha detto coach Banchi, il pur ridotto divario costruito in precedenza ha permesso ai biancorossi di gestire con più tranquillità i possessi finali, chiudendo la gara con il ritorno in campo di Melli, che subito recupera un pallone, serve l’assist a Kleiza per la tripla del +7 e strappa e converte in due punti il rimbalzo offensivo del nuovo +7 a 80 secondi dalla fine.
Non termina quindi la maledizione della Juve, che pur mostrando concreti miglioramenti sul piano del gioco ancora non è ancora riuscita a sbloccarsi, come sottolinea anche coach Zare Markovski: «Penso che una vittoria sbloccherebbe questa squadra, come sarebbe potuto accadere con Cantù o con Trento. In molte occasioni siamo stati lì fino alla fine, e così anche stasera, ma finché non arriva una vittoria non abbiamo diritto a pensare a nient’altro. Probabilmente però manca qualcosa, altrimenti una partita su 10 anche per caso l’avremmo vinta. Invece, non è arrivata neanche per caso…»
L’EA7, invece, agguanta la testa della classifica, grazie anche alla contemporanea vittoria di Reggio Emilia sul campo di Venezia: ora le tre squadre sono prime a pari merito con 8 vittorie e 2 sconfitte.

EA7 Emporio Armani Milano – Pasta Reggia Caserta 78-71 (17-22, 17-14, 26-16, 18-19)
Milano: A. Gentile 21, S. Samuels 17, J. Ragland 15. Rim (37): N. Melli 7. Ass (18): J. Ragland 7.
Caserta: S. Young 17, R. Moore 12, M. Mordente 8. Rim (31): S. Young 7. Ass (15): R. Moore 5.