EA7 Emporio Armani Milano – Umana Venezia 80-71

MILANO – Risultato più che mai bugiardo nel posticipo finale tra EA7 Milano e Umana Venezia: il +9 finale, infatti, sta piuttosto stretto alla squadra di casa, padrona dell’incontro dall’inizio alla fine, e che ha forse peccato di leggerezza nel finale, ritenendo la partita già conclusa e permettendo agli avversari di chiudere sotto la doppia cifra di distacco.

Joe Ragland, sicuramente meglio in fase realizzativa che in regia (Foto: Alessia Doniselli)

Joe Ragland, sicuramente meglio in fase realizzativa che in regia (Foto: Alessia Doniselli)

È stata forse la migliore EA7 di questo inizio di campionato, anche se, ovviamente, non è tutto oro quello che luccica: Venezia ha tirato con percentuali pessime, anzi, fino al terzo quarto davvero imbarazzanti (sotto il 30%), ma i milanesi sono sempre riusciti, in un modo o nell’altro, a tenere in partita la squadra di Recalcati.
Il primo vantaggio in doppia cifra arriva già nel primo quarto, grazie a un Samardo Samuels vero rebus per la difesa veneziana, con la sua potenza in area e la mano educata da lontano. Il lungo giamaicano segna 9 dei suoi 17 punti nei primi 9 minuti, e Milano vola a +11 (23-12), ma Venezia rientra nel secondo quarto, rosicchiando punto su punto, e tocca il -4 con un canestro e fallo di Viggiano – unico a trovare un minimo di continuità in attacco – in apertura di secondo tempo (35-31). L’ex di turno però fallisce il libero del potenziale -3 e qui di fatto si blocca la rimonta veneziana. Milano trova ritmo in attacco con Moss, Samuels e Melli, ma molti canestri sono frutto di transizioni propiziate da una difesa che è salita di tono dopo il riposo di metà partita. Ragland dalla lunetta porta i suoi a +18, Ortner e ancora Viggiano provano a limitare i danni, tornando a -13, ma dura poco. Il terzo e quarto fallo di Peric (fallo a rimbalzo e tecnico per proteste) regalano tre liberi a Kleiza, che sigla il +20 alla fine del terzo quarto, e poi nell’ultimo periodo è ancora il lituano a chiudere di fatto la gara, aggiungendo una tripla a quella appena segnata da Meacham e infilando nell’azione successiva il massimo vantaggio milanese (71-48) a 8 minuti dalla fine.

Partita a dir poco anonima per Julyan Stone (Foto: Alessia Doniselli)

Partita a dir poco anonima per Julyan Stone (Foto: Alessia Doniselli)

Come detto, la partita finisce sostanzialmente qui, e a testimoniarlo sono le percentuali di Venezia, che senza più pressione iniziano a salire “vertiginosamente”, nonostante i continui litigi col ferro di Goss. Questo, complici le ampie rotazioni di Banchi e la scarsa verve dei suoi giocatori negli ultimi minuti, porta a un parziale che riporta la Reyer a -13 con 3.30 sul cronometro (77-64), ma che non mette comunque mai in pericolo la vittoria biancorossa. Tuttavia, se da una parte l’Umana ha il merito di continuare a giocare fino alla sirena finale, all’Olimpia rimane il “demerito”, se così vogliamo chiamarlo, di aver vinto di 9 una partita che, per come si erano messe le cose, avrebbe potuto, e forse dovuto, vincere con una ventina di punti di scarto. La differenza tra una buona e una grande squadra sta anche in questo e Banchi, memore del “cinismo senese” di qualche stagione fa, sicuramente ne è consapevole.

MVP. Ancora una volta è Samardo Samuels l’uomo decisivo di Milano. Il centro biancorosso ha iniziato il campionato oltre le più rosee aspettative, mostrando una presenza mentale, una grinta e una varietà di soluzioni offensive che stanno facendo brillare gli occhi al pubblico milanese.

EA7 Emporio Armani Milano – Umana Venezia 80-71 (23-14, 12-15, 28-16, 17-26)
Milano: S. Samuels 17, L. Kleiza 13, M. Brooks 12. Rim (37): S. Samuels e S. James 7. Ass (26): A. Gentile 6.
Venezia: J. Viggiano 14, C. Moore 9, M. Ruzzier e D. Dulkys 8. Rim (42): C. Moore 14. Ass (15): M. Ruzzier 5.