Giulio Griccioli, coach dell'Upea (Foto: Carmelo Signorino 2014)

Giulio Griccioli, coach dell’Upea Capo d’Orlando (Foto: Carmelo Signorino 2014)

Dalmonte: “Faccio i complimenti a Capo d’Orlando per l’ottima partita giocata. Loro avevano molte assenze, ma sapevo che l’ambiente li avrebbe caricati, rendendoci la vita difficile. Siamo partiti molto bene, tirando benissimo, ma siamo stati ingenui nel farci rimontare, con troppe palle perse che si sono rivelate letali. Giochiamo ogni tre giorni, quindi dobbiamo analizzare in fretta le gare giocate e concentrarci sulle prossime partite. Dobbiamo imparare soprattutto a essere meno ingenui, evitando di riaprire partite che si possono e si devono chiudere. L’aspetto positivo è che siamo stati concentrati fino all’ultima azione, non facendoci influenzare dal ritorno dell’Orlandina, spinta dal calore dei propri tifosi. Adesso pensiamo alla partita di mercoledì, consapevoli che bisogna ancora migliorare molto”.

Griccioli: “Nonostante le assenze importanti, questa gara volevamo vincerla. Abbiamo studiato bene l’avversario e abbiamo provato a sfruttare le armi a nostra disposizione. Dobbiamo gestire alcune fasi della gara con più cattiveria. Con l’assenza dell’ultim’ora di Freeman abbiamo dovuto cambiare piano tattico, ma eravamo sicuri di poter fare bene. Loro hanno iniziato tirando benissimo, ma ho detto ai miei di non mollare e di continuare a difendere forte. Quando hanno cominciato a sbagliare siamo rientrati in partita, sospinti anche dal calore del pubblico, che oggi è stato davvero gagliardo. Nonostante i meriti degli avversari, credo che la partita l’abbiamo persa noi, gestendo male alcune situazioni, con scarsa lucidità. Adesso dobbiamo mettere da parte le sconfitte, ma penso che dagli ultimi 7 minuti della partita con Bologna abbiamo ingranato la giusta marcia. Dobbiamo continuare su questa strada, cercando di essere umili e concentrati sul nostro lavoro. Oggi una squadra di un paese di 13000 unità ha messo in difficoltà la squadra della capitale. Dobbiamo avere l’orgoglio che ha la nostra piccola comunità”.