Il territorio marchigiano ha una strana gestione delle sue forze. Prendiamo lo sport. Banca delle Marche sponsorizzava il Pala Rossini e poi è emigrata verso Pesaro in supporto di Scavolini. Sarà stata spaventata dall’assenza di un main sponsor in casa Sutor? Fabi non ha ancora deciso se rientrare e Banca delle Marche ha preso la via più facile. E dire che abbinare il proprio nome alla Lega del Filo d’oro potrebbe essere un vanto per aziende e fondazioni.

Come se non bastasse, mentre l’Ancona calcio firmava un contratto di sponsorizzazione con Chebolletta, leader nazionale nel campo del gas e dell’energia elettrica, la Sutor dove era?

Forse concentrata sulle braccia forti di Prometeo. Ma allora questo titano deve iniziare a correre e a crescere, come cifre e come impegno, trasformando il fuoco divino in un braciere acceso da alimentare col gas o con la passione per il basket. Impensabile sarebbe stato il doppio sponsor energetico. Ma vedere una azienda che sulle Marche aveva grandi ambizioni, pur essendo nata in Romagna, che va a sponsorizzare il basket a Cantù sa tanto di autogol.

Di chi? Forse di tanti, di certo della realtà Marche incapace di fare quadrato attorno a una eccellenza sportiva e ai suoi uomini, che non saranno stati pronti a cogliere la palla al balzo, ma che nulla possono contro l’Eurolega e il fascino che una piazza come Cantù può offrire. O no?


Raffaele Vitali - Laprovinciadifermo.com