Antwain Barbour (Foto: Daniele Furlanetto 2013)

Antwain Barbour (Foto: Daniele Furlanetto 2013)

Venezia

Kee Kee Clark 5.5 – Non una delle sue serate migliori. Si spende molto difensivamente su Stipcevic, ma in attacco fatica a prendere confidenza con in canestro. È bravo a capirlo in fretta, limitandosi a 6 conclusioni dal campo.

Massimo Bulleri 5.5 – Impiegato con poca continuità, esce per una forte botta nel momento in cui Mazzon sembrava intenzionato ad affidargli le chiavi della squadra per i minuti decisivi.

Yakhouba Diawara 7.5 – Un animale. Strappa tre rimbalzi offensivi di vitale importanza nel quarto periodo, trasformandoli, a seconda del numero di ceffoni che gli viene rifilato, in 1 o 2 punti, o facendo ripartire l’azione con inusuale freddezza. Se solo selezionasse meglio le sue conclusioni…

Denis Marconato NE – Turno di riposo per il pivottone orogranata.

Ivan Zoroski 6 – Al rientro da un infortunio muscolare coach Mazzon lo testa per 3 soli minuti, nei quali il serbo riesce ad infilare una tripla esiziale che rompe un digiuno fastidioso per il secondo quintetto veneziano.

Szymon Szewczyk 5.5 – Debilitato da forti sintomi influenzali, non entra mai in partita, nonostante i 21 minuti spesi sul parquet.

Alvin Young 7.5 – 23 punti con 4/7 da fuori, 8/10 a cronometro fermo e 8 falli subiti. Alla tenera età di 37 anni. Immortale.

Tim Bowers 5.5 – Anche lui, come gran parte della second unit lagunare, non brillantissimo. Al netto della solita, buona difesa sugli esterni, la sua efficacia in attacco non pare averlo seguito all’uscita dall’infortunio.

Guido Rosselli 6 – Il coltellino svizzero della panchina della Reyer si limita al compitino: tanto sacrificio sul perimetro e 7 rimbalzi. In attacco le polveri sono bagnate.

Daniele Magro 7 – Non capita a molti di godersi 30 minuti di Serie A con addosso i colori della propria squadra. In contumacia Szewczyk il lungo padovano ingaggia un duello a tinte azzurre con ben più esperto Crosariol, soffrendolo nella metà campo difensiva, ma annichilendolo sotto le plance. 6 punti, 11 rimbalzi, 3 assist ed 1 stoppate il suo corposo bottino a fine partita.

Jiri Hubalek 5.5 – Una manciata di minuti a dare riposo ai lunghi dell’Umana, 2 punti, e la sensazione di non essere ancora un ingranaggio completo nella macchina di Venezia.

Francesco Candussi NE – Referto vergine per il prodotto delle giovanili lagunari.

Pesaro

Daniele Cavaliero 6.5 – Protagonista involontario del fallo che indirizza la partita sui binari di Venezia, esce per falli dopo 20 minuti di buona regia, condivisa spesso e volentieri con Stipcevic. 9 punti.

Rok Stipcevic 7 – Palesemente il più temuto dallo staff tecnico veneziano, viene seguito come un ombra in ogni angolo del Taliercio, riuscendo comunque a mettere in carniere 15 punti e 5 assist. La notizia è che tira solo 5 volte dall’arco.

Antwain Barbour 6.5 – Si accende improvvisamente nel secondo quarto, quando esplode 11 punti. Il problema è che lì si ferma, chiudendo con un impreciso 42% dal campo ed intestardendosi troppo con le conclusioni dall’arco. Comprensibile, se ad aspettarti nel pitturato trovi il tonnellaggio di Diawara.

Torey Thomas 5 – Markovski gli preferisce Cavaliero, e la cosa non gli sembra andare giù troppo volentieri. Nei 10 minuti che gli vengono concessi, però, lui non fa nulla per farsi rimpiangere.

Andrea Crosariol 7 – Tiene Pesaro in partita da solo nel primo periodo, dove senza di lui il -6 della Vuelle sarebbe stato decisamente più pesante. Torna su livelli umani, non disdegnando di rintuzzare il proprio tabellino fino a quota 19. Raccoglie 6 rimbalzi, di cui 3, offensivi, in un’unica azione. Pochi.

Simone Flamini 5 – Impalpabile, quasi invisibile. Che per un partente in quintetto base non è proprio un bene.

Lamont Mack 5.5 – Non entra mai in partita, condizionato da subito da problemi di falli. L’impiego fruttuoso del doppio playmaker da parte di Pesaro, poi, ne giustifica il mancato reinserimento nelle rotazioni.

Sylvere Bryan 5.5 – Vedi Mack, con l’aggravante del non aver commesso nemmeno un fallo. Ex tanto applaudito quanto poco rimpianto.

Alessandro Amici 6 – 3 minuti, 2 punti. Il coraggio e la faccia tosta non gli mancano.

Tarence Kinsey 5 – Il peggiore in campo. Nonostante il gap anagrafico a suo vantaggio soffre oltre ogni previsione la marcatura di Young, con il quale ingaggia un duello tanto tecnico quanto verbale. 4 punti, con 2/6 al tiro e in 33 minuti, sono inaccettabili da un talento del genere.

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