Una foto dell'iniziativa che l'anno scorso ha coinvolto i cugini Diener e due squadre del torneo OpenUisp. Tra queste la IoPuò, formata da ragazzi con disabilità mentali e fisiche. (Foto F.M.)

Una foto dell’iniziativa che l’anno scorso ha coinvolto i cugini Diener e due squadre del torneo OpenUisp. Tra queste la IoPuò, formata da ragazzi con disabilità mentali e fisiche. (Foto F.M.)

Il PalaSerradimigni è il teatro del basket sassarese a tutti i suoi livelli: oltre alla Dinamo, sotto ai riflettori della massima serie, vi ruotano intorno tutta una serie di squadre grandi e piccole che hanno l’onore e il timore di giocarvi. Per questa ragione capita che ci siano partite dove il silenzio è spettrale, il pubblico non superi il centinaio di persone e ci si renda conto di quanto sia grande questo campo.

Tra i diversi campionati vari ed eventuali ce n’è uno che ha riscosso un grande successo: il torneo OpenUisp che – come dice il nome – è aperto a chiunque voglia parteciparvi. Dopo l’esordio dell’anno scorso, quest’anno la risposta è stata talmente grande che si è creata la necessità di fare due gironi. Ci sono le Pink Ladies, unica squadra completamente femminile, c’è l’ormai nota Io Può, formata da ragazzi con disabilità mentali e fisiche, e ci sono un’infinita serie di aneddoti e storie che si incontrano. C’è la storia di Maji, un ragazzo arrivato a Sassari dal Senegal circa sei anni fa e che gli Olblex hanno inserito nel loro roster insegnandogli i fondamentali del basket (dei quali era completamente digiuno) facendo colletta per comprargli un paio di scarpe per giocare. C’è la storia di Sandro: giocatore della Io Può invitato a giocare ed allenarsi con un’altra squadra del torneo, che finisce sempre gli allenamenti con un sorriso enorme dando a tutti una carica incredibile. E poi ci sono tutti gli altri: ex giocatori e neofiti del basket, che hanno trovato un modo per divertirsi e passare qualche ora in compagnia.

Qualche giorno fa, in occasione dello scontro importante in chiave playoff tra Tavoni e Digigirigigi, il seguito dell’Open Uisp si è dato appuntamento al PalaSerradimigni dove si stavano concludendo gli allenamenti della Dinamo Banco di Sardegna Sassari. I giocatori si sono cambiati ammirando Drake soldatino Diener allenarsi al tiro e Dane Diliegro macinare addominali come una macchina. Alla palla a due qualche giocatore biancoblu è rimasto a guardare: Manuel Vanuzzo è stato al tavolo ad honorem per incitare un amico che sul parquet porta il suo numero di maglia, mentre Mauro Pinton è fuggito via: “Ho troppa fame” ha affermato sorridente.

E poi c’era il Ministro della Difesa, Jack Devecchi, ormai sassarese a tutti gli effetti. E mentre i ragazzi sul parquet si davano mattana Jack ha concesso a Dailybasket una chiacchierata a bordo campo su passato, presente e futuro, suo e della Dinamo.

Jack Devecchi (Anteprima_SalvatoreMadau)

Jack Devecchi
(Anteprima_SalvatoreMadau)

Domenica arriva Varese, cosa vi aspettate?

Sarà una bella partita: noi contiamo molto sul nostro sesto uomo, speriamo ci dia una marcia in più. Ci giochiamo il primo posto e non è un caso, loro sono un’ottima squadra e ci somigliamo molto come modo di giocare”.

Quale può essere l’arma per vincere la partita?

Fermare il loro pick and roll su play-lungo, che è l’essenza del loro gioco. Ce la giocheremo in tutto e per tutto”.

Cos’è successo ad Avellino?

Come è successo contro Brindisi abbiamo subito un gap importante, anche siamo riusciti a colmarlo non siamo riusciti a invertire l’inerzia del match: abbiamo avuto tre possessi con la possibilità del sorpasso ma abbiamo sbagliato cose facili. Sicuramente ci sono molti meriti loro: hanno finalmente trovato il giusto feeling diventando una squadra solida con degli ottimi americani”.

Che stagione sta facendo Jack Devecchi?

Sono contento di dare il mio contributo: l’anno scorso mi sono trascinato per tutta la stagione un problemino che non mi ha permesso di dare il meglio. Quest’anno mi rendo conto di essere cresciuto soprattutto offensivamente: ho imparato a guardare il canestro grazie ad un coach come Meo che non ti lascia mai in pace e insiste perchè prenda i tiri. Mi ha dato fiducia, mi ha convinto a tirare e mi ha permesso di crescere”.

Le voci su un possibile innesto a stagione avanzata come sono percepite da voi giocatori?

Il gruppo è più solido che mai. Quando i rumors su Mancinelli si sono fatti sempre più insistenti eravamo pronti al suo arrivo. Noi facciamo il nostro, lavoriamo duro tutta la settimana poi se dovesse arrivare un aiuto saremo pronti ad inserirlo”.

Secondo te chi ha le carte per vincere il campionato?

Speriamo Sassari!” sorride sornione “Seriamente è difficile da dire perchè i playoff sono un’altra storia: si gioca ogni due giorni e saranno serie lunghe. Varese ha mostrato solidità e non va sottovalutata. Certo questa Siena in difficoltà fa pensare: nonostante qualche piccolo infortunio hanno i mezzi e la panchina per sopperire all’emergenza, considerato che stanno facendo bene anche in EuroLega”.

Chi è a tuo parere il miglior giocatore della serie A, italiano e straniero?

Straniero sicuramente il nostro Travis Diener sta facendo una grande stagione, italiano senza alcun dubbio Gigi Datome: un giocatore che si innesterebbe alla grande nel nostro stile di gioco”.

Dobbiamo aspettarci un Devecchi in maglia azzurra?

Noooooo” mette le mani avanti Jack “le qualificazioni di quest’estate hanno mostrato che c’è già un gruppo solido che può fare grandi cose. Ora è il loro momento”.

La partita finisce 51 a 37 in favore di Tavoni ma il risultato è presto dimenticato, in attesa di quel quinto quarto che è la vera essenza del basket (e che la stessa Dinamo propone alla fine di ogni partita nella sua Club House): stare insieme e divertirsi con lo sport che -più di ogni altro- è una perfetta metafora di vita.