Andrea Ghiacci ha comandato la difesa bianconera per tutta la gara. (Foto Buco, Juvecaserta Basket Official)

Andrea Ghiacci ha comandato la difesa bianconera per tutta la gara. (Foto Buco, Juvecaserta Basket Official)

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È sempre speciale prendersi una vittoria avanti al proprio pubblico. Lo diventa ancora di più quando domini per più di trenta minuti la seconda forza del campionato; e l’emozione aumenta a dismisura se a prendersi i due punti è una Pasta Reggia Caserta che, tra infortuni (Cinciarini ancora fuori) ed il malore di Viktor Gaddefors (allarme rientrato, lo svedese è uscito dall’ospedale e tornerà per accertamenti), ha avuto una rotazione a sette uomini contro la Vanoli Cremona, la grande sorpresa del campionato. E i bianconeri, vincenti per 73-64, giocano una partita fatta di cuore, grinta, ‘cazzimma’, tutte le qualità mentali che servono in ogni gara a una squadra del genere per avanzare in classifica e mettere da parte la grande paura di sabato mattina, sfogata da coach Dell’Agnello in sala stampa che si commuove parlando dello svedese. Ci sono sì i soliti protagonisti, leggasi Peyton Siva e Micah Downs, ma a prendersi la ribalta è il capitano Andrea Ghiacci, per la prima volta nello starting five in massima serie a 34 anni, che cancella dal campo Luca Vitali e comanda la difesa bianconera perfetta nel primo tempo; a riabilitarsi con il Palamaggiò è Bobby Jones, finalmente incisivo fino in fondo e autore di una gara sontuosa nel proprio pitturato assieme ad Hunt e dei punti decisivi che scacciano il ritorno lombardo. Cremona canna completamente la gara: come dirà Pancotto in sala stampa, i biancoblù hanno pensato più ad eseguire gli schemi che ad attaccare ed affondano per poi provare a riprenderla nel finale, trascinati dal solo Deron Washington. Ma gli altri giocatori più rappresentativi, da Vitali a Cusin, da Turner a McGee, che si riabilita nell’ultimo parziale, non lasciano impronte.

Deron Washington, l'unico a far costantemente male alla Juve (Foto R.Caruso 2015)

Deron Washington, l’unico a far costantemente male alla Juve (Foto R.Caruso 2015)

La Juve vede la prima partenza in quintetto di capitan Ghiacci e aggredisce la partita dal primo secondo di gioco. Cambi sistematici fin dalla prima azione difensiva, scommettendo sulle percentuali dagli angoli della Vanoli dopo aver chiuso il pitturato in ogni maniera, ortodossa o meno che sia: i pochi tiri con spazio degli uomini di Pancotto, che non riescono mai a giocare il pick’n’roll tra Vitali e Cusin, arrivano quasi esclusivamente da lì, ma la retina non si smuove mai. E rimanere in partita diventa complicatissimo se in 20 minuti tiri con 7/33 dal campo che nemmeno in prima divisione. Dall’altra parte i padroni di casa, carichi a molla per i risultati ottenuti nella propria metà campo (nel secondo quarto il primo canestro su azione della Vanoli arriva solo al 18’), sciorinano una pallacanestro basata sulle invenzioni di un Peyton Siva in palla che regala fiducia, se ce ne fosse ancor più bisogno, a tutti i suoi compagni. Si tocca addirittura il +21 prima del 42-24 dell’intervallo. I lombardi però reagisce, trovando in Nikola Dragovic la variabile impazzita che apre la scatola bianconera con due bombe in fila; così facendo Caserta deve allargare la propria difesa e lasciare più spazi per le penetrazioni avversarie che caricano di falli Jones, Hunt e Metreveli. Cremona tocca il -13 nel corso del terzo parziale ma la risposta della Juve arriva repentina, portata sempre dalla calma di Peyton Siva che porta i compagni a ragionare di più. I bianconeri riallungano quasi subito, ma nel corso dell’ultimo parziale la spia della benzina inizia pericolosamente a lampeggiare. La Vanoli ritrova dunque confidenza dall’arco con gli spazi concessi dai dirimpettai e imbastisce un break di 11-0 firmato Washington-McGee che rimette incredibilmente in piedi il match a quattro giri di orologio dalla sirena finale sul 63-57, ma escono fuori gli uomini di esperienza dei bianconeri: prima Downs e poi Bobby Jones riallontanano definitivamente i bianco blu, dando alla Juve una meritatissima vittoria che allontana ancor di più la zona calda della graduatoria.

Pasta Reggia Caserta – Vanoli Cremona 73-64 (20-11, 42-24, 60-46)

Caserta: 18/35 da due, 10/20 da tre. Siva 18, Jones 17, Downs 16. Rimbalzi 30 (Hunt 11), assist 11 (Siva 5)

Cremona: 13/40 da due, 8/24 da tre. Washington 21, McGee 14, Cusin 9. Rimbalzi 33 (Cusin 7), assist 6 (tre giocatori a 2)

Pasta Reggia Caserta

Peyton Siva, finora 12,3 punti e 7,3 assist in sei gare (Foto Buco - Juvecaserta Basket Official)

Peyton Siva (Foto Buco – Juvecaserta Basket Official)

Micah Downs 7 Inizia in maniera poco appariscente, lascia fare i primi passi agli altri, per poi entrare prepotentemente in partita. I suoi punti arrivano sempre quando servono come nell’ultimo quarto, quando Cremona ha provato a rimettersi in gara. Fa una ottima figura anche in difesa, sgomitando a rimbalzo: è ormai uno dei signori di questa Juve.

Peyton Siva 8 Quando c’è bisogno, su di lui puoi sempre contare. Con rotazioni limitate, senza Cinciarini e Gaddefors, sa che deve dare qualcosa di più nel fatturato dei punti. E l’ex Louisville non si fa pregare, sfoderando tutto il suo repertorio offensivo. Ma la sua prova non è solo attacco: pressing su tutti i palloni, aiuta a rimbalzo, dispensa assist e si regala anche una stoppata. Qui in Italia può essere realmente un passo avanti agli altri.

Dario Hunt 7 Dopo un periodo sottotono il centro lo scorso anno a Capo d’Orlando torna a mettere il proprio atletismo al servizio della squadra. Non ha paura di niente, fa suo i duelli con tutti i dirimpettai avversari, restando aggressivo su ogni pallone che transitava nel pitturato. A volte pecca di troppa voglia, ma è l’Hunt che si vuole sempre in campo.

Luca Gennarelli NE

Bobby Jones 7 Finalmente il Bobby Jones che si vuole vedere a Caserta. Tanta legna sotto canestro e un grande apporto nella metà campo offensiva, segnando i canestri decisivi nel finale. Nella stagione bianconera c’è tanto, tantissimo bisogno di lui e ha finalmente dato un colpo importante, spazzando via le critiche.

Andrea Ghiacci 7,5 Per la prima volta in carriera parte in quintetto in massima serie e sembra uno abituato da sempre a questi palcoscenici. La Juve è lo specchio del suo capitano: difesa alla morte, sgomitando indifferentemente con Vitali e Cusin, tanto ordine e coraggio. Quello che serve sempre alla squadra bianconera.

Marco Giuri 6 Quanta sostanza quando chiamato in causa. Tira male, ma mette una tripla di grande rilevanza; in difesa collabora alla perfezione con i compagni e contribuisce alla maestosa Juve del primo tempo.

Nika Metreveli 6 Fa il possibile sotto canestro, rispettando i dettami di Dell’Agnello. Occupa più spazio possibile nel pitturato battagliando con Cusin e compagni con buona intensità.

Tommaso Ingrosso NE

Coach Sandro Dell’Agnello 8 Il piano partita è perfetto. Occupa l’area ingolfando i lunghi cremonesi, blocca Vitali e il suo estro mettendo Ghiacci alle sue calcagna, mandando la Vanoli in bambola. Infonde grandissimo coraggio ai suoi, che tra infortuni e lo spavento per Gaddefors aveva tutte le scusanti per mollare: chapeau.

Vanoli Cremona

Prestazione anonima per Luca Vitali (Foto R.Caruso 2015)

Prestazione anonima per Luca Vitali (Foto R.Caruso 2015)

Nikola Dragovic 5,5 Partita anonima per lunghi tratti, annichilito da Hunt e compagni sotto canestro. Ha il merito con le sue due triple di innescare il meccanismo per la quale si è avuto un secondo tempo vibrante.

Luca Vitali 4 Non stava benissimo, ma l’uomo simbolo della Vanoli non ha lasciato traccia nell’economia della gara. Ed è strano vederlo da uno come lui: il ko passa anche dalla sua brutta prova. Non riesce mai a sfoderare la sua arma migliore, il pick’n’roll con Cusin, e Cremona non si riprende per quasi tutta la gara.

Fabio Mian  4,5 Dopo l’exploit con Trento, la giovane guardia non si ripete. Si vede poco in campo e quando c’è non lascia il segno.

Raphael Gaspardo 5 Prova a darsi da fare ma con pochi risultati. Non riesce mai ad entrare in ritmo.

Marco Cusin 6- Nel marasma del pitturato bianconero non riesce ad emergere. Ci prova a modo suo, con gomiti alti e tante sportellate, ma il canestro è quasi un’utopia per lui. Paga la brutta prova di Vitali che non riesce a servirlo, mentre in difesa prova almeno a fare il suo.

Nicolò Cazzolato NE

Deron Washington 7,5 L’unico a dannarsi l’anima dalla prima azione di gioco. Con Cremona imbambolata tenta di smuoverla in tutti i modi , ma i compagni non rispondono per lungo tempo alle sue sollecitazioni. Nell’ultimo quarto trova in McGee il suo degno compare, ma arrivati a due possessi di distanza la luce si spegne.

Paul Stephan Biligha 6,5 Con il suo piazzato dalla media riesce a scalfire le certezze difensive dei bianconeri. Nei suoi 11 minuti dà tutto quel che ha ed è uno dei più positivi per la truppa di Pancotto; forse avrebbe meritato qualche minutino in più.

Tyrus McGee 6+ Anonimo per quasi 30 minuti, non sembrava la stessa persona che fece dannare l’anima ai bianconeri lo scorso anno nella sfida al Palamaggiò con Capo d’Orlando. Poi si accende e con Washington quasi la recupera; se si fosse svegliato qualche minuto prima potremmo parlare di una partita diversa.

Elston Turner 5 Si ci aspetta qualcosa in più da uno come lui; quando poi gente come Cusin e Vitali cannano la partita il suo talento può tornare utile. Invece non si toglie da dosso la veste di giocatore di raccordo: la sua giornata al tiro è sì pessima, ma quasi non vuole prendere iniziative.

Coach Cesare Pancotto 5 Arriva in extremis a Caserta per via di un’influenza che lo debilitava da qualche giorno, non riesce a imporre il suo gioco al Palamaggiò. In sala stampa parla di una squadra che deve pensare sempre con la m,5 entalità da salvezza, ma stasera non è mancato soltanto quest’elemento.