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Coach Recalcati (Fabrizio Stefanini 2014)

Coach Recalcati (Fabrizio Stefanini 2014)

Sutor Montegranaro: eroici. Non ci sono altre parole per descrivere i ragazzi di Charlie Recalcati che sono riusciti a battere l’Enel Brindisi nonostante i noti problemi societari. Gli americani sono fuggiti verso altri lidi e allora sono gli italiani a trascinare alla vittoria la Sutor. Il capitano Daniele Cinciarini ha realizzato 24 punti (top scorer dell’incontro), mentre Luca Campani ha messo a referto 11 punti. Il distacco in classifica rispetto a Pesaro è salito a quattro punti, anche se le nubi sono ancora all’orizzonte come fa capire l’ultimatum lanciato da Recalcati a fine gara: “Dieci giorni per cambiare le cose o mi sento libero”.

 (Foto Savino Paolella 2014)

(Foto Savino Paolella 2014)

EA7 Emporio Armani Milano: le rotative parlano chiaro: il derby è della capolista, il derby è dell’Armani, il derby è dell’Olimpia, il derby è di Milano. Cantù ha lottato con coraggio contro una corazzata da Eurolega. Una squadra qualificata da tempo per i playoffs della massima competizione europea, una squadra capace di battere di 28 punti il Barcellona. Una squadra che è stata capace di fare tutto questo lottando contro gli infortuni. Non bisogna dimenticare che coach Banchi è costretto di fare a meno di Keith Langford, la migliore guardia non solo di questo campionato ma di tutta l’Eurolega, da più di un mese. Prima di lui, era stato Samardo Samuels a dover rimanere a bordo campo, insieme a Kangur e Cerella. Poi i problemi intestinali che Alessandro Gentile ha dovuto sopportare per più di un mese. Ieri sera, a due minuti dalla fine della gara, è andata in scena l’ultimo atto del dramma ospedaliero di questa squadra. Alessandro Gentile mette male una gamba scendendo da un salto, finisce in braccio al cameraman. Si capisce che qualcosa non va: torna in panchina in braccio ai compagni. Il bicipite femorale fa troppo male per camminare. Gli esami strumentali hanno confermato quello che sembrava chiaro a tutti: lesione al bicipite femorale. Tempi di recupero incerti.

Virtus Granarolo Bologna Matt Walsh al tiro (Foto di Francesco Malpensi)

Matt Walsh al tiro (Foto di Francesco Malpensi)

Granarolo Bologna: la terza vittoria consecutiva porta in dote la matematica certezza della salvezza e la speranza della qualificazione ai playoff. Giorgio Valli è riuscito a trovare la giusta alchimia: Motum è stato messo fuori squadra ed è stato impedito a Walsh di andare fuori dagli schemi. Nel successo contro Avellino merita di essere sottolineato il grande primo tempo di Simone Fontecchio, classe 1995, autore di 10 punti. La Virtus ora è tenace in difesa e più equilibrata in attacco ed è pronta per un finale di stagione in crescendo.

 (Foto Savino Paolella 2014)

(Foto Savino Paolella 2014)

Losing Effort: Joe Ragland: il play canturino ha chiuso il derby con 27 punti (4/5 da 3), il migliore non solo della sua squadra ma di tutta la gara. L’elettrico play canturino è impossibile a fermare. Quando decide di andare verso il canestro non c’è difesa che tenga, anche se l’ottima metà campo difensiva dell’Olimpia ha rallentato le capacità di passatore di Ragland costringendolo a fermarsi a 2 assistenze per i compagni. Marques Green: il piccolo playmaker della Dinamo Sassari ha giocato una partita straordinaria al PalaEstra di Siena. Green ha chiuso con 3/3 da 2 e un eccezionale 5/7 da tre a cui bisogna unire quattro rimbalzi e sette assist. O.D. Anosike: il centro della Victor Libertas Pesaro ha giocato una gara da 21 punti (9/14 dal campo) e 15 rimbalzi. La sua incredibile prestazione non è bastata per evitare alla sua Pesaro la ventesima sconfitta in campionato, questa volta contro la Vanoli Cremona.

MarQuez Haynes (foto Alessia Bruchi 2014)

MarQuez Haynes (foto Alessia Bruchi 2014)

Montepaschi Siena: è ormai un’habituè della nostra rubrica, ma non potrebbe essere altrimenti: le cassandre che avevano predetto il crollo della squadra in virtù dei problemi societari, non avevano fatto i conti con Crespi e la sua truppa, ovvero con chi davvero va in campo a difendere i colori biancoverdi. Battuta Sassari, vantaggio nel doppio confronto con Cantù, secondo posto solitario: Haynes e compagni non smettono di sorprendere, per tenacia e forza mentale. Il match contro i pretoriani di Sacchetti ha avuto una coda polemica. Gli isolani hanno inoltrato ricorso lamentando un errore tecnico. A 1.33 secondi dal termine del primo tempo il cronometro si è bloccato per qualche istante dopo lo scadere dei 24 secondi. In quel frangente Nelson ha segnato da sotto canestro indisturbato. Staremo a vedere se il ricorso verrà accolto oppure no.

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Bucchi e la panchina (Foto R. Caruso 2014)

Bucchi e la panchina (Foto R. Caruso 2014)

Enel Brindisi: terza sconfitta nelle ultime quattro gare. La partita persa contro la Sutor certifica l’attuale pessimo stato di forma di Brindisi che scende al quarto posto in classifica. A Montegranaro l’Enel è stata surclassata a rimbalzo (41 a 29 per i padroni di casa). Delroy James è stato l’unico lungo a disposizione di Piero Bucchi in grado di dare un contributo positivo. Zerini e Chiotti non sono stati capaci di presidiare l’area e la scarsa fisicità di Brindisi nel pitturato è uno dei principali motivi di questo deludente finale di regular season.

Frank Vitucci (foto S. Paolella 2013)

Frank Vitucci (foto S. Paolella 2013)

Scandone Avellino: il successo contro Venezia della scorsa settimana non ha dato la scossa sperata. Avellino cade tra le mura amiche per mano della Virtus Bologna e perde la sesta gara nelle ultime sette disputate. Le assenze di Biligha, Dragovic e Lakovic non possono essere un alibi sufficiente per giustificare la sconfitta. La formazione bolognese ha schierato per tanti minuti la difesa a zona sfidando gli irpini al tiro da tre punti. La banda di Vitucci ha tirato da oltre l’arco con il 21.4% (6 su 28) ed stata soprattutto questa voce statistica a condannare la Scandone.

(Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

(Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Striscione contro Scekic: si sperava non si sarebbe arrivati, ancora una volta, a tanto: l’umiliazione pubblica di un giocatore da parte dei suoi tifosi, nel palazzetto di casa, sotto i gloriosi stendardi di Masnago. Il tutto per un semplice, breve, innocente saluto a coloro che lo sostenevano fino ad un anno fa, dopo un derby, dopo quella che, fino a prova contraria, rimane una partita di palla al cesto. Solidarietà totale a Scekic davanti all’aberrante iniziativa, sconfessata dal resto del pubblico di Varese, di un gruppo di persone che ingiustamente si fregia della patente di supporter vero: balla colossale e le battaglie di principio vadano a farle per questioni più serie.

(Federico Bobbio, Marco Bogoni, Fabio Gandini, Marco Taminelli)


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